Corte di Cassazione, sez. I Civile, Ordinanza n.26438 del 17/10/2019

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LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TIRELLI Francesco – Presidente –

Dott. SCOTTI Umberto L. C. G. – Consigliere –

Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere –

Dott. LAMORGESE Antonio Pietro – rel. Consigliere –

Dott. CAIAZZO Rosario – Consigliere –

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 22719/2014 proposto da:

L.S., elettivamente domiciliato in Roma, Via Olindo Malagodi n. 5, presso lo studio dell’avvocato Consarino Alfredo, che lo rappresenta e difende, giusta procura in calce al ricorso;

– ricorrente –

contro

Comune di Catanzaro, in persona del sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in Roma, Via della Frezza n. 59, presso lo studio dell’avvocato Mirigliani Raffaele, che lo rappresenta e difende, giusta procura in calce al controricorso e ricorso incidentale;

– controricorrente e ricorrente incidentale –

avverso la sentenza n. 970/2014 della CORTE D’APPELLO di CATANZARO, depositata il 27/06/2014;

udita la relazione della causa svolta nella Camera di consiglio del 27/09/2019 dal Cons. Dott. LAMORGESE ANTONIO PIETRO.

RILEVATO

che:

La Corte d’appello di Catanzaro, con sentenza del 27 giugno 2014, ha condannato il Comune di Catanzaro al risarcimento del danno da occupazione acquisitiva e al pagamento dell’indennità di occupazione legittima di un terreno di proprietà di L.S., in località Pistoia nel medesimo Comune, utilizzato per la costruzione di alloggi di edilizia popolare.

Il L. ha proposto ricorso per cassazione, affidato a due motivi, resistito dal Comune di Catanzaro che ha proposto ricorso incidentale.

CONSIDERATO

che:

Gli eredi di L.S., in epigrafe indicati, e il Comune di Catanzaro hanno depositato rituali e tempestivi atti di rinuncia ai relativi ricorsi con reciproca accettazione.

Il giudizio di cassazione è quindi estinto, con compensazione delle spese, come da richiesta delle parti.

P.Q.M.

Dichiara estinto il giudizio, spese compensate.

Così deciso in Roma, il 27 settembre 2019.

Depositato in Cancelleria il 17 ottobre 2019

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