LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE 1
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Presidente –
Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere –
Dott. ACIERNO Maria – Consigliere –
Dott. IOFRIDA Giulia – Consigliere –
Dott. NAZZICONE Loredana – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 7855-2018 proposto da:
C.G., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA PORTUENSE 104, presso la Sig.ra ANTONIA DE ANGELIS, rappresentato e difeso dagli avvocati ERCOLE NOTO SARDEGNA, SALVATORE CATALANO;
– ricorrente –
contro
CURATELA del FALLIMENTO ***** SRL, C.M., C.C., V.S.;
– intimati –
avverso la sentenza n. 244/2017 della CORTE D’APPELLO di PALERMO, depositata il 13/02/2017;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 02/07/2019 dal Consigliere Relatore Dott. LOREDANA NAZZICONE.
RILEVATO
Che:
è stato proposto ricorso, sulla base di un quattro motivi, avverso la sentenza della Corte d’appello di Palermo n. 1298 del 13 febbraio 2017, la quale, in parziale riforma della decisione di primo grado, ha ridotto la somma dovuta a quella di Euro, 37.682,53, in esito all’accertamento della responsabilità dell’odierno ricorrente per violazione degli obblighi su di lui incombenti in forza della carica di amministratore rivestita;
– che il Fallimento ***** s.r.l. non svolge difese;
– che è stato depositato atto di rinuncia al ricorso.
RITENUTO
Che:
il giudizio va dichiarato estinto, ai sensi degli art. 390 e 391 c.p.c., per essere intervenuta la rinuncia al medesimo (cfr. Cass., sez. un., ord. 25 marzo 2013, n. 7378; Cass., ord. 26 febbraio 2015, n. 3971; 5 maggio 2011, n. 9857; 15 ottobre 2009, n. 21894).
P.Q.M.
La Corte dichiara il giudizio estinto.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio, il 2 luglio 2019.
Depositato in Cancelleria il 5 novembre 2019