Carcere come misura del grado di civiltà

Articolo del 20/07/2024

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Non fatemi vedere i vostri palazzi

ma le vostre carceri,

poiché è da esse che si misura

il grado di civiltà di una Nazione.

La famosa frase del filosofo Voltaire è ancora attuale.

Basti pensare ai numerosi regimi dittatoriali sparsi da sempre (e probabilmente per sempre) in tutto il mondo (e con quasi tutti con cui i paesi 'civili' commerciano serenamente). A quelle latitudini spesso chi è detenuto in carcere versa in condizioni inumane.

Ma anche nei paesi che definiamo "democratici" non bisogna mai abbassare la guardia. Sarebbe necessaria una costante verifica delle condizione carcerarie.

Nel nostro paese, come ricordava Marco Pannella, molti problemi sono ancora aperti: dal sovraffollamento, alle condizioni igieniche dei luoghi di detenzione, dall'assistenza sanitaria non sempre adeguata, alla mancanza di educatori e di quelle politiche attive per il reinserimento sociale.

Per tornare alla frase di Voltaire, quando visitiamo le nostre carceri cosa dovremmo trovare per considerare alto il nostro grado di civiltà?

La risposta è già stata scritta dal nostro Costituente, nell'art. 27. Comma 3 della nostra Carta che recita:

"Le  pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".

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