ChatGPT riaperta in Italia: OpenAI collabora con il Garante della Privacy per rispettare la normativa

Articolo del 29/04/2023

OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha annunciato ieri con soddisfazione la riapertura del servizio in Italia, a seguito delle misure adottate in ottemperanza alle richieste del Garante della Privacy italiano. La notizia è stata diffusa attraverso un messaggio sul sito dell'applicazione, che recita: "Bentornata, Italia! Siamo lieti di riprendere ad offrire ChatGPT in Italia".

Le misure adottate da OpenAI per rispettare il provvedimento del Garante dello scorso 11 aprile includono la pubblicazione di un'informativa sul trattamento dei dati personali per tutti gli utenti e non utenti, sia europei che extra-europei, nonché la modifica e chiarimento di alcuni punti riguardanti l'esercizio dei diritti degli utenti.

Tra le modifiche introdotte, OpenAI ha reso più accessibile l'informativa sul trattamento dei dati, ampliando le informazioni fornite agli utenti e permettendo la cancellazione delle informazioni errate. Inoltre, ha riconosciuto a tutti i residenti europei, anche non utenti, il diritto di opporsi al trattamento dei loro dati personali per l'addestramento degli algoritmi, e ha implementato un modulo online per esercitare tale diritto.

Per gli utenti italiani, OpenAI ha introdotto una schermata di benvenuto con riferimenti alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali. Ha inoltre inserito un pulsante per confermare la maggiore età o, in caso di utenti ultratredicenni, il consenso dei genitori.

Il Garante della Privacy ha espresso soddisfazione per le misure intraprese e auspica che OpenAI continui a conformarsi alle normative europee sulla protezione dei dati, implementando ulteriori richieste, come un sistema di verifica dell'età e una campagna di comunicazione per informare gli italiani sull'uso dei loro dati personali.

OpenAI, dal canto suo, si impegna a proteggere la privacy degli utenti italiani, dichiarando di aver affrontato e chiarito le questioni sollevate dal Garante, e apprezzando la collaborazione con l'autorità. La società continuerà a lavorare con il Garante e le Autorità per la privacy dell'Unione europea per garantire il rispetto dei diritti dei cittadini e il progresso tecnologico.


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Garante della privacy, comunicato 28 aprile 2023

ChatGPT: OpenAI riapre la piattaforma in Italia garantendo più trasparenza e più diritti a utenti e non utenti europei

OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha fatto pervenire al Garante per la protezione dei dati personali una nota nella quale illustra le misure introdotte in ottemperanza alle richieste dell’Autorità contenute nel provvedimento dello scorso 11 aprile, spiegando di aver messo a disposizione degli utenti e non utenti europei e, in alcuni casi, anche extra-europei, una serie di informazioni aggiuntive, di aver modificato e chiarito alcuni punti e riconosciuto a utenti e non utenti soluzioni accessibili per l’esercizio dei loro diritti.  Alla luce di questi miglioramenti OpenAI ha reso nuovamente accessibile ChatGPT agli utenti italiani.

OpenAI, in particolare, ha:

•    predisposto e pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento;
•    ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio;
•    riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile;
•    ha introdotto una schermata di benvenuto alla riattivazione di ChatGPT in Italia, con i rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per il training degli algoritmi;
•    ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori;
•    ha chiarito, nell’informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse; 
•    ha implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi; 
•    ha inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori;
•    ha inserito nella maschera di registrazione al servizio la richiesta della data di nascita prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e prevedendo, nell’ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio.

L’Autorità esprime soddisfazione per le misure intraprese e auspica che OpenAI, nelle prossime settimane, ottemperi alle ulteriori richieste impartitele con lo stesso provvedimento dell’11 aprile con particolare riferimento all’implementazione di un sistema di verifica dell’età e alla pianificazione e realizzazione di una campagna di comunicazione finalizzata a informare tutti gli italiani di quanto accaduto e della possibilità di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi.

L’Autorità riconosce i passi in avanti compiuti per coniugare il progresso tecnologico con il rispetto dei diritti delle persone e auspica che la società prosegua lungo questo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dati.

L’Autorità proseguirà dunque nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro che porterà avanti la apposita task force costituita in seno al Comitato che riunisce le Autorità per la privacy dell’Unione europea.

Roma, 28 aprile 2023

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