Cibi coltivati, in Gazzetta la legge che ne vieta produzione e commercio

Articolo del 04/12/2023

Pubblicata in Gazzetta la Legge 1 dicembre 2023 n. 172  che vieta la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti o mangimi coltivati, ovvero costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati(detti anche "cibi sintetici")

Il provvedimento, già approvato dal Consiglio dei ministri dello scorso 28 marzo, si basa sul principio di precauzione, mirando a tutelare la salute umana e il patrimonio agroalimentare italiano attraverso il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici, sia destinati al consumo umano sia ai mangimi animali.

La notifica alla Commmissione Ue. Il Governo ha trasmesso il provvedimento accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell’avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea e con l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell’ambito della procedura di notifica.

Divieto di produzione e commercializzazione. Le nuove disposizioni vietano agli operatori del settore alimentare e agli operatori del settore dei mangimi di “impiegare nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o distribuire per il consumo alimentare ovvero promuovere ai suddetti fini alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”.

Divieto della denominazione di carne. Si stabilisce il divieto sull'uso della denominazione "carne" e terminologie affini per prodotti trasformati che contengono proteine vegetali al fine di proteggere il patrimonio zootecnico nazionale e a garantire un'informazione corretta ai consumatori. 

Le restrizioni includono:

  • L'uso di denominazioni legate alla carne o a prodotti a base di carne.
  • Riferimenti a specie animali o alla loro morfologia.
  • Terminologie specifiche della macelleria, salumeria o pescheria.
  • Nomi di alimenti di origine animale usati commercialmente.

Tali divieti non impediscono l'aggiunta di proteine vegetali a prodotti di origine animale e non si applicano se le proteine animali sono predominanti nel prodotto e non ingannano il consumatore sulla composizione.

Le sanzioni. Le violazioni dei divieti comporteranno sanzioni amministrative pecuniarie tra 10.000 e 60.000 euro o fino al 10% del fatturato annuo, oltre alla confisca del prodotto illecito. Inoltre, sono previste ulteriori sanzioni che limitano la possibilità di svolgere attività di impresa, inibendo l'accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell'Unione europea, per un periodo da uno a tre anni.

Gli organi di controllo, tra cui Carabinieri, l'Ispettorato del controllo qualità e delle repressione frodi, la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, saranno incaricati di vigilare sul rispetto delle nuove norme.

Il ministro dell'Agricoltura della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, rivendica il fatto che l'Italia con questo provvedimento diventa la prima nazione al mondo a dire no al cibo sintetico e alla cosiddetta carne sintetica.


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