Concessioni balneari prorogate fino a settembre 2027, le novità del Decreto salva infrazioni

Articolo del 17/09/2024

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Il governo ha finalmente chiuso la questione delle concessioni balneari, stabilendo un’estensione della validità delle attuali concessioni fino a settembre 2027 e l'obbligo di avviare le gare entro giugno dello stesso anno.

Queste misure sono state introdotte con il decreto-legge 16 settembre 2024 n. 131 recante le misure per risolvere le procedure di infrazione e pre-infrazione aperte dall'Unione Europea nei confronti dello Stato italiano, inclusa quella relativa alle concessioni balneari.

Ecco le principali novità previste dal decreto:

  • La validità delle attuali concessioni è prorogata fino a settembre 2027.
  • È stato introdotto l’obbligo di avviare le gare per le nuove concessioni entro giugno 2027. In caso di "ragioni oggettive che impediscano la conclusione della procedura selettiva", l'apertura al mercato può essere ulteriormente rinviata, ma non oltre il 31 marzo 2028.
  • La durata delle nuove concessioni sarà determinata tra un minimo di 5 e un massimo di 20 anni, per garantire ai concessionari la possibilità di ammortizzare gli investimenti effettuati.
  • È previsto l’obbligo di assumere i lavoratori impiegati nella concessione precedente, nel caso in cui tale attività fosse la principale fonte di reddito per loro e per il loro nucleo familiare.
  • Il decreto stabilisce un indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante, pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati, oltre a un'equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.

Tra i criteri di valutazione delle offerte, sarà considerato anche l’aver avuto, nei cinque anni precedenti, una concessione balneare come principale fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.

Per il Governo la collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare "un punto di equilibrio tra la necessita' di aprire il mercato delle concessioni balneari e l'opportunita' di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari italiani".


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