Aboliamo la Riforma Cartabia! La richiesta del Cnf dal Congresso Nazionale Forense

Articolo del 20/10/2025

Condividi su FacebookCondividi su LinkedinCondividi su Twitter

Durante il XXXVI Congresso Nazionale Forense di Torino, tenutosi dal 16 al 18 ottobre 2025, il presidente Francesco Greco ha lanciato un appello deciso: “Aboliamo la Riforma Cartabia”.

L’intervento ha messo in discussione l’efficacia delle riforme introdotte in nome dell’efficienza, ritenute responsabili di aver indebolito il giusto processo e il ruolo dell’avvocatura.

Al centro anche le sfide dell’intelligenza artificiale e del processo telematico.

Il cuore dell’intervento

Greco ha denunciato la trasformazione del processo in un meccanismo “senza processo”, dove il contraddittorio si è ridotto a un atto formale. Le riforme legate al PNRR, ha detto, hanno privilegiato la velocità a scapito della tutela dei diritti. Da qui la richiesta di abolire dal giugno 2026 le norme della Cartabia che hanno snaturato la giustizia.

“Oggi ci troviamo davanti a un processo senza processo, a un dibattimento senza nessuno che dibatte.”

Greco ha invitato la politica, maggioranza e opposizione, a rimettere al centro il giusto processo e la centralità dell’udienza: «Dobbiamo ridare ai cittadini il diritto di rivedere il giudice».

I punti critici indicati dal CNF

Nel processo civile:

  • eccesso di trattazione scritta e riduzione delle udienze in presenza;

  • contraddittorio solo apparente, privo di reale confronto.

Nel processo penale:

  • obbligo di rinnovare la procura per proporre appello, ostacolo per i meno abbienti;

  • processo penale telematico avviato senza preparazione adeguata degli uffici;

  • norme che rischiano di punire chi blocca un ladro in attesa della polizia, con effetti paradossali.

Le nuove sfide: intelligenza artificiale e processo telematico

Greco ha sottolineato la necessità di governare l’uso dell’AI e la digitalizzazione della giustizia senza sacrificare le garanzie. Il CNF ha avviato una consultazione pubblica per un servizio di intelligenza artificiale dedicato all’avvocatura, che garantisca:

  • divieto di training sui dati degli utenti;

  • localizzazione e segregazione dei dati;

  • piena conformità alle norme sulla privacy.

L’obiettivo: un’innovazione che serva l’avvocato, non che lo sostituisca.

La riforma dell’ordinamento forense

Accanto alla critica alla Cartabia, Greco ha rivendicato il lavoro svolto dal CNF per una nuova legge professionale, frutto di un ampio confronto con ordini e associazioni forensi. Il testo, ora recepito dal Governo in un disegno di legge delega, riafferma i principi fondanti della professione:

  • Libertà e indipendenza dell’avvocato, garante dei diritti e delle libertà.

  • Pari opportunità e non discriminazione tra i generi.

  • Equo compenso proporzionato alla qualità del lavoro.

  • Riservatezza e segreto professionale rafforzati e illimitati nel tempo.

  • Titolo e accesso regolati da un unico canale (esame di Stato) e reintroduzione del giuramento.

  • Attività riservate all’avvocato (difesa, rappresentanza, consulenza continuativa) con nullità dei compensi a soggetti non iscritti.

  • Governance semplificata: mandati dei COA di 3 anni, fino a tre candidature, e archivio centrale per le decisioni disciplinari.

Conclusione

Il Congresso di Torino ha segnato un momento di svolta. L’Avvocatura chiede una giustizia più umana e partecipata, che torni a essere luogo di dialogo e non di automatismi.
Il messaggio di Greco è chiaro: efficienza sì, ma non a costo del giusto processo.
La sfida ora passa alle istituzioni e alla capacità di coniugare innovazione, diritti e dignità professionale.

Durante il Congresso è stata inoltre consegnata all’Ordine di Torino la toga e il tocco di Fulvio Croce, l’avvocato assassinato dalle Brigate Rosse il 28 aprile 1977 per aver difeso, da presidente dell’Ordine, i brigatisti imputati nel maxiprocesso contro l’organizzazione terroristica. Un gesto simbolico che ha ricordato il sacrificio di chi ha difeso la libertà e il diritto di difesa anche nei momenti più oscuri della storia repubblicana.

©2024 misterlex.it - [email protected] - Privacy - P.I. 02029690472