Decreto crisi industriali in Gazzetta: stanziamenti, semplificazioni e cassa integrazione

Articolo del 27/06/2025

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Pubblicato in Gazzetta il Decreto-legge 26 giugno 2025 n. 92 che introduce misure urgenti per fronteggiare le crisi industriali.

Il provvedimento si concentra sulla continuità produttiva, sul rilancio degli stabilimenti di interesse strategico nazionale e sul rafforzamento degli strumenti di tutela occupazionale.

200 milioni per Acciaierie d’Italia

Viene disposto un finanziamento pubblico di 200 milioni di euro in favore di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, con l’obiettivo di assicurare la continuità produttiva e mettere in sicurezza gli impianti.

Semplificazioni per gli investimenti strategici

Il decreto interviene anche sul fronte della semplificazione normativa per gli impianti di produzione del preridotto (DRI), una tecnologia alternativa agli altiforni tradizionali, e per gli investimenti superiori a 50 milioni di euro in aree ex ILVA o ad esse funzionali. In tali casi, l’investitore può accedere alle procedure agevolate previste per i "programmi di investimento di interesse strategico nazionale" (art. 13, d.l. n. 104/2023), che comprendono:

  • la nomina di un Commissario straordinario di Governo;

  • un procedimento autorizzatorio unico in deroga.

Misure per l’indotto e gli enti territoriali

Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sono autorizzate anche per il 2024 a svincolare quote dell’avanzo di amministrazione derivanti da trasferimenti statali, per pagare i crediti delle imprese dell’indotto che hanno garantito la continuità aziendale degli stabilimenti di interesse strategico nazionale.

Deroghe e flessibilità per le cessioni aziendali

Il decreto prevede novità anche per l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Se il Commissario straordinario promuove un'azione per risoluzione o annullamento del contratto di vendita dei complessi aziendali, l’acquirente potrà cedere il contratto anche in deroga all’obbligo di continuare l’attività e mantenere i livelli occupazionali per due anni. Ciò sarà possibile solo:

  • con una proposta irrevocabile di acquisto;

  • con garanzia documentata del subentro in tutti gli obblighi;

  • con corrispettivo non superiore all’80% del prezzo di aggiudicazione.

CIG straordinaria e imprese in aree di crisi

Per gli anni 2025 e 2026, le imprese che operano in aree di crisi industriale complessa sono esonerate dal pagamento degli oneri aggiuntivi relativi alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS). L’esonero non si applica in caso di licenziamento collettivo.

Cassa integrazione per gruppi con più di 1000 dipendenti

Il trattamento straordinario di integrazione salariale viene esteso anche ai gruppi di imprese con oltre 1000 dipendenti su base nazionale (finora previsto solo per singole imprese). Fino al 2027, sarà possibile:

  • accedere alla CIG straordinaria per la gestione degli esuberi;

  • ridurre l’orario di lavoro fino al 100%.

Ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria

È prevista la possibilità, entro un limite di spesa di 20 milioni di euro, di autorizzare nel 2025 un ulteriore trattamento straordinario di integrazione salariale per un massimo di 6 mesi, in presenza di:

  • accordo stipulato in sede governativa;

  • concrete possibilità di rapida cessione dell’azienda e riassorbimento occupazionale.

Decade dal trattamento il lavoratore sospeso che:

  • rifiuta di frequentare un corso di formazione/riqualificazione;

  • frequenta in modo irregolare;

  • rifiuta un’offerta di lavoro con livello retributivo non inferiore del 20% rispetto al precedente.

Sostegno ai lavoratori delle aziende confiscate

Vengono stanziati 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, destinati al Fondo sociale per occupazione e formazione. Le risorse finanzieranno un sostegno al reddito (pari alla CIGS) della durata massima di 12 mesi per i lavoratori di aziende confiscate o sequestrate alla criminalità organizzata e sottoposte ad amministrazione giudiziaria.

Misure per il settore moda

Nel settore della moda, viene estesa per 12 settimane (tra il 1° febbraio e il 31 dicembre 2025) la cassa integrazione per i lavoratori di aziende, anche artigiane, con non più di 15 dipendenti.

Pagamento diretto INPS della prestazione

Infine, si consente ai datori di lavoro di richiedere il pagamento diretto all’INPS della prestazione di integrazione salariale, senza l’obbligo di dimostrare difficoltà finanziarie, in alternativa all’anticipazione da parte dell’impresa.


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