Decreto Economia, novità su sugar tax, oggetti d’arte, antiriciclaggio

Articolo del 23/06/2025

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Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 20 giugno 2025, ha approvato il cosiddetto “Decreto Economia”, un decreto-legge che interviene in modo trasversale su settori chiave dell’economia, del sociale e delle infrastrutture.

Tra le finalità principali, il sostegno alle imprese, il rilancio degli investimenti pubblici, l’adeguamento di alcune misure fiscali e il rafforzamento della spesa pubblica in comparti strategici.

Sugar Tax: proroga dell’entrata in vigore

Una delle misure più attese riguarda la proroga della cosiddetta sugar tax, l’imposta sulle bevande analcoliche edulcorate, il cui debutto viene nuovamente rinviato: entrerà in vigore non prima del 1° gennaio 2026. È l’ennesimo slittamento – l’ottavo dal 2020 – e riguarda un’imposta pensata per scoraggiare il consumo di zuccheri, ma da sempre al centro di forti opposizioni da parte delle imprese del settore. Il rinvio si traduce in un alleggerimento fiscale per le aziende, ma anche in un mancato gettito per lo Stato stimato in circa 60 milioni di euro nel solo 2025.

IVA agevolata al 5% per oggetti d’arte, antiquariato e collezionismo

Un’altra novità rilevante per il mondo culturale e commerciale riguarda l’applicazione dell’IVA agevolata al 5% per la cessione di oggetti d’arte, antiquariato e collezione. La misura punta ad armonizzare il trattamento fiscale italiano con quello di altri Paesi europei – come Francia e Germania – e a rilanciare un comparto strategico del Made in Italy. L’aliquota ridotta si applicherà anche in caso di importazione, offrendo una semplificazione importante per gallerie, mercanti d’arte e collezionisti.

Dispositivi medici: rimodulazione contabile e governance

Il decreto interviene poi sul fronte sanitario, affrontando il tema del ripiano degli scostamenti di spesa per i dispositivi medici relativi agli anni 2015-2018. Al tempo stesso, introduce strumenti per rafforzare il governo complessivo del sistema, migliorando la tracciabilità delle spese e la programmazione a livello centrale. L’obiettivo è garantire una maggiore sostenibilità economica e una gestione più efficiente degli approvvigionamenti, in un settore fondamentale per il sistema sanitario nazionale.

Investimenti pubblici e opere indifferibili

Ampio spazio è dedicato agli investimenti pubblici. Il testo consente alle amministrazioni titolari di progetti espunti dal PNRR di utilizzare il Fondo per l’avvio di opere indifferibili, a condizione che le gare siano aggiudicate entro il 31 dicembre 2025. Tra le opere finanziate figurano la diga foranea di Genova, il potenziamento delle infrastrutture idriche di Venezia, interventi su edilizia carceraria, trasporto rapido, manutenzione stradale e protezione civile regionale. Ulteriori risorse sono destinate ai territori colpiti da eventi sismici – come L’Aquila e i comuni del cratere – e al rifinanziamento di misure di assistenza sociale, cura e sostegno al terzo settore.

Antiriciclaggio: rafforzamento dei controlli e tracciabilità

Uno dei capitoli più delicati è quello dedicato all’antiriciclaggio. Il decreto prevede una serie di interventi volti a rafforzare la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di riciclaggio, in coerenza con le direttive europee e con il quadro delineato dall’Autorità nazionale. Tra le misure, si segnalano modifiche in materia di obblighi di segnalazione per i soggetti obbligati (tra cui professionisti, notai, avvocati, intermediari finanziari e operatori del settore immobiliare), oltre al potenziamento dei controlli sui beneficiari effettivi e all’incremento della tracciabilità dei flussi finanziari.

Particolare attenzione viene riservata anche al tema del coordinamento inter-istituzionale, con il rafforzamento del ruolo dell’UIF (Unità di Informazione Finanziaria), del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza e della collaborazione tra enti locali e autorità centrali per la prevenzione dei reati economici. L’obiettivo è duplice: da un lato, migliorare l’efficienza del sistema di controllo e dall’altro aumentare la trasparenza nei settori economici considerati a rischio, in linea con le raccomandazioni del GAFI/FATF.


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