Pubblicato in Gazzetta il Decreto fiscale (Decreto-legge 17 giugno 2025 n. 84).
Il provvedimento introduce modifiche che riguardano il lavoro autonomo, le imprese, il regime IVA, i termini di versamento e il Terzo Settore.
Tra le misure di semplificazione per la determinazione dei redditi di lavoro autonomo, il decreto prevede che le spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute all’estero, siano deducibili anche se effettuate con mezzi non tracciabili. Diversamente, per le spese di rappresentanza, resta l’obbligo del pagamento con mezzi tracciabili, indipendentemente dal luogo in cui sono sostenute.
Vengono inoltre chiariti due aspetti legati alla dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta 2024:
Le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni in associazioni e società che esercitano un’attività artistica o professionale, comprese le STP, sono qualificate come "redditi diversi";
Gli interessi e altri proventi finanziari percepiti nell’esercizio di arti e professioni sono qualificati come "redditi di capitale" e non come reddito di lavoro autonomo.
Per quanto riguarda la determinazione del reddito d’impresa, sono previste alcune semplificazioni:
nel calcolo del riporto delle perdite;
nella deduzione del costo del lavoro (senza più il riferimento alle società collegate);
nel regime delle CFC (Controlled Foreign Companies), sia ai fini dell'imposta minima nazionale del Pillar 2, sia per il regime opzionale introdotto dalla riforma fiscale.
Dal 1° luglio 2025, scaduta l'autorizzazione dell’Unione europea, non si applica più lo split payment alle operazioni con società quotate FTSE-MIB. Tuttavia, si amplia l’ambito di applicazione dello split payment nel settore della logistica, includendo anche il trasporto.
Per i soggetti ISA e forfetari, i termini di versamento del primo acconto 2025 e del saldo 2024 sono posticipati:
dal 30 giugno al 21 luglio 2025;
con maggiorazione dello 0,4%, il versamento è possibile fino al 20 agosto 2025.
Infine, viene eliminato il riferimento all'autorizzazione della Commissione europea per le misure fiscali rivolte al Terzo Settore e alle imprese sociali, alla luce della "comfort letter" della Direzione generale della Concorrenza.
Il nuovo regime fiscale entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2026.
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