Ergastolo ostativo e decreto anti rave, la Consulta restituisce gli atti alla Cassazione

Articolo del 09/11/2022

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La Corte costituzionale, dopo due rinvii disposti per concedere al legislatore il tempo necessario al fine di intervenire sulla materia, ha nuovamente esaminato ieri, in camera di consiglio, le questioni di legittimità costituzionale, sollevate dalla Corte di Cassazione, sulla disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo.

Le disposizioni sull'ergastolo ostativo sono quelle che non consentono al condannato all’ergastolo per delitti di contesto mafioso, che non abbia utilmente collaborato con la giustizia, di essere ammesso al beneficio della liberazione condizionale, pur dopo aver scontato la quota di pena prevista e pur risultando elementi sintomatici del suo ravvedimento.

A seguito dell'approvazione del decreto anti rave (decreto-legge 31 ottobre 2022, n. 162), che interviene sulla materia, la Consulta ha deciso di restituire gli atti alla Cassazione, che dovrà verificare gli effetti della normativa sopravvenuta sulla rilevanza delle questioni sollevate, nonché procedere a una nuova valutazione della loro non manifesta infondatezza..

Le nuove disposizioni, infatti, incidono immediatamente e direttamente sulle norme oggetto del giudizio di legittimità costituzionale, trasformando da assoluta in relativa la presunzione di pericolosità che impedisce la concessione dei benefici e delle misure alternative a favore di tutti i condannati (anche all’ergastolo) per reati cosiddetti “ostativi”, che non hanno collaborato con la giustizia. Costoro sono ora ammessi a chiedere i benefici, sebbene in presenza di nuove, stringenti e concomitanti condizioni, diversificate a seconda dei reati che vengono in rilievo.

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