Pubblicato in Gazzetta in Decreto-legge 9 settembre 2025 n.127 che introduce misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, reintroducendo la storica denominazione di “Esame di maturità”.
L’intervento normativo punta a rafforzare la funzione formativa e orientativa della prova, assicurando al tempo stesso il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026.
Colloquio orale rinnovato: sarà incentrato su quattro discipline principali, individuate ogni anno dal Ministero, e sostituirà l’attuale prova multidisciplinare.
Commissioni ridotte: i commissari passeranno da sette a cinque (due interni, due esterni e il presidente), con formazione specifica e titolo preferenziale per chi partecipa ai corsi dedicati.
Curriculum dello studente: assumerà un ruolo centrale e sarà allegato al diploma finale.
Passaggi di indirizzo: più flessibili nel primo biennio; dal terzo anno sarà invece richiesto un esame integrativo unico, da svolgersi prima dell’avvio delle lezioni.
Scuola-lavoro: i percorsi PCTO vengono ridefiniti per garantire una chiara identità educativa e una solida funzione formativa.
Filiera tecnologico-professionale: entra stabilmente nell’ordinamento la formula 4+2 (quattro anni di scuola e due di ITS Academy), per rafforzare il collegamento con il mondo del lavoro.
Il decreto stanzia:
10 milioni di euro annui per la formazione dei docenti, inclusa quella per i commissari;
risorse aggiuntive per il rinnovo contrattuale 2022-2024, la copertura sanitaria integrativa e il miglioramento dell’offerta formativa;
fondi per affitti, strutture modulari e arredi scolastici, così da garantire la piena funzionalità degli edifici.
Sul fronte della sicurezza, si rafforzano i criteri per i viaggi di istruzione, che dovranno basarsi su standard di qualità e affidabilità, con particolare attenzione ai mezzi di trasporto.
Un’attenzione specifica è riservata alla Scuola Europea di Brindisi, dove il decreto assicura la piena funzionalità dell’offerta formativa, autorizzando i contratti per docenti e personale amministrativo di madrelingua o esperti, nel rispetto degli standard europei.
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