Non sono stati Hitler o Himmler
a deportarmi, picchiarmi,
ad uccidere i miei familiari.
Furono il lattaio, il vicino di casa,
il calzolaio, il dottore,
a cui fu data un'uniforme
e credettero di essere la razza superiore.
Le parole sono di Karel Stojka, sopravvissuto ad Auschwitz.
Perché è importante ricordare l'Olocausto ogni anno nel Giorno della Memoria?
L'Olocausto va ricordato perché non si ripeta più tanta crudeltà.
Le Nazioni Unite hanno approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo nel 1948 a seguito dell'orrore dei campi di sterminio.
All'articolo 1, la Carta recita:
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza."
La testimonianza di Karel Stojka ci fa riflettere su come, nonostante le belle parole delle carte costituzionali, la società possa diventare ottusa e incapace di giudizio critico nei confronti di coloro che indossano un'uniforme.
Ricordare gli orrori del passato è essenziale per evitare che vengano ripetuti in futuro e garantire che i diritti umani vengano rispettati.