Intelligenza artificiale in un’era digitale: la risoluzione che definisce l’approccio europeo

Articolo di Michele Iaselli del 23/05/2023

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Il Parlamento europeo con la Risoluzione del 3 maggio 2022 sull'intelligenza artificiale in un'era digitale ritiene che l'intelligenza artificiale (IA) determina l'attuale trasformazione digitale in qualità di tecnologia chiave. In quanto espressione comprensiva di un'ampia gamma di tecnologie guidate da una data serie di obiettivi definiti dall'uomo e avente un certo grado di autonomia d'azione, l'intelligenza artificiale elabora e risponde ai dati che riceve, portando all'apprendimento, al ragionamento, alla pianificazione, al processo decisionale e alla creatività.

Pertanto, l'IA riguarda tecnologie che sono già ampiamente utilizzate, tecnologie attualmente in fase di sviluppo e invenzioni a carattere speculativo che potrebbero esistere in futuro. Nel corso dell'attuale trasformazione digitale, il Parlamento europeo evidenzia che l'impatto dell'IA non può essere sottovalutato. Essa continuerà a trasformare e migliorare il modo in cui lavoriamo, ci muoviamo e comunichiamo. Continuerà a trasformare e migliorare la nostra società, la nostra amministrazione, le nostre industrie, la nostra economia, la nostra assistenza sanitaria e il nostro sistema di sicurezza. L'intelligenza artificiale ha dunque un impatto su ogni settore e su ogni parte della nostra vita quotidiana.

La commissione sull'intelligenza artificiale in un'era digitale (AIDA) è stata istituita proprio per presentare una tabella di marcia dell'UE in materia di IA che comprenda le fasi che l'Unione europea deve compiere per rispondere a suddette sfide economiche e sociali nei prossimi anni. In termini di competitività globale, l'UE ha perso terreno. Buona parte delle innovazioni legate all'intelligenza artificiale, e ancor più la commercializzazione delle relative tecnologie, avvengono al di fuori dell'Europa. Il ritardo si ravvisa anche nello sviluppo, nella ricerca o negli investimenti in materia di IA. Se non vengono stabilite norme chiare per l'approccio all'intelligenza artificiale incentrato sull'uomo e basato sulle nostre norme etiche e sui valori democratici europei fondamentali, queste saranno determinate altrove. Le conseguenze di un ulteriore ritardo non solo mettono a rischio la nostra prosperità economica, ma portano anche a un'applicazione dell'IA che minaccia la nostra sicurezza, ivi compresi la sorveglianza, la disinformazione e il punteggio sociale. Essere una potenza globale significa, di fatto, essere leader nell'IA.

Pertanto, l'obiettivo della commissione AIDA è un urgente appello all'azione. La Risoluzione fornisce un approccio olistico per una posizione comune a lungo termine che evidenzi i valori e gli obiettivi chiave dell'UE relativi all'IA nell'era digitale, garantendo che la transizione digitale sia antropocentrica e coerente con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

La Risoluzione definisce innanzitutto l'approccio europeo all'IA e ne ribadisce l'importanza nell'ambito della trasformazione digitale. Anziché concentrarsi sulle minacce, un approccio all'IA incentrato sull'uomo basato sui nostri valori ricorrerà all'IA a proprio beneficio e conferirà il vantaggio competitivo per modellare la regolamentazione dell'IA sulla scena globale. Piuttosto che un sistema non prevedibile e completamente autonomo, con le giuste norme, tutele e regolamenti, l'IA può diventare uno strumento esclusivo per l'elaborazione dei dati in grado di rivoluzionare i sistemi per il bene della collettività.

La Risoluzione analizza anche l'impatto futuro dell'intelligenza artificiale nell'era digitale, bilanciando i suoi benefici rispetto a taluni rischi per l'economia dell'UE, in particolare in tema di salute, infrastrutture, sostenibilità, trasporti, agricoltura, energia, difesa, industria, democrazia, e-government, occupazione, competenze e istruzione. Inoltre, sulla base della presente analisi, la Risoluzione dimostra l'attuale posizione dell'UE nella competizione digitale globale, che pone in luce diverse carenze. Dimostra che l'UE attualmente non soddisfa alcun presupposto atto a consentire all'innovazione di sfruttare appieno il potenziale dell'IA e di altre tecnologie emergenti. La mancanza di accesso e condivisione di dati di elevata qualità, la mancanza di regole e norme armonizzate, l'elevato onere normativo e l'assenza di finanziamenti, ricerca, competenze e infrastrutture per l'IA portano alla stagnazione della competitività dell'UE.

Al fine di affrontare suddette carenze, e con l'obiettivo di rendere l'UE un leader mondiale nell'IA, la Risoluzione presenta la tabella di marcia dell'UE per l'IA con chiare raccomandazioni politiche per gli anni a venire. Con un approccio olistico e costruita sui punti chiave dei capitoli precedenti, la tabella di marcia sottolinea diversi obiettivi orizzontali con precise raccomandazioni per la Commissione europea, gli Stati membri dell'UE e il Parlamento europeo.

Da un lato, sussiste l'evidente necessità di un contesto normativo favorevole, stabilito da un processo legislativo dinamico e da una governance moderna. Gli attuali quadri normativi, sia a livello dell'UE che degli Stati membri, sono troppo frammentati, troppo gravosi e non garantiscono la certezza giuridica. Pertanto, è necessario accelerare e snellire i processi legislativi e di governance nell'ambito della politica digitale. Solo le applicazioni di IA ad alto rischio devono essere rigorosamente regolamentate in modo da ottenere un margine di manovra per l'innovazione ed evitare oneri normativi. Inoltre, l'intelligenza artificiale dipende interamente da dati di elevata qualità. Gli attuali quadri non prevedono un accesso tempestivo e una condivisione sufficiente dei dati, che devono essere rivisti e ampliati.

Le ambizioni europee sull'IA possono essere raggiunte solo attraverso un mercato unico digitale completamente integrato e completamente armonizzato che agevoli lo scambio e l'innovazione transfrontalieri. L'intelligenza artificiale presuppone un'infrastruttura solida e la diffusione della connettività che garantisca l'accesso per tutti i cittadini. L'infrastruttura digitale deve basarsi su principi sostenibili, in linea con il Green Deal, rivolgendosi a tutti i settori, inclusi agricoltura, elettricità, edilizia abitativa, trasporti, imprese, catene del valore ed economia circolare. Inoltre, l'intelligenza artificiale non sarà funzionale senza una massiccia diffusione della banda larga, della fibra, dei nodi periferici e del 5G, o qualora le tecnologie emergenti fondamentali, ad esempio l'informatica quantistica, non fossero considerate priorità.

In aggiunta, è fondamentale realizzare un ecosistema di eccellenza dell'IA, nell'ambito del quale ciascun cittadino dell'UE abbia a disposizione i mezzi per acquisire competenze digitali e di intelligenza artificiale in tutte le fasi dell'istruzione e dell'occupazione. In questo modo, è possibile altresì istituire centri di eccellenza per l'IA, nonché aumentare e trattenere i talenti dell'IA per contrastare la fuga di cervelli e mantenere la competitività su scala globale. Al fine di creare fiducia nell'IA tra i cittadini, i servizi pubblici e le loro strutture amministrative devono dare l'esempio adottando l'IA nell'ambito dell'e-governance e della sanità elettronica.

Infine, la Risoluzione precisa che la strategia in materia di intelligenza artificiale dell'UE non dovrebbe trascurare gli aspetti militari e legati alla sicurezza che emergono parallelamente alla sua diffusione. L'UE deve cooperare a livello internazionale con partner che condividono i medesimi principi per essere in grado di promuovere la propria visione antropocentrica dell'IA e garantire i principi etici dell'UE nella competizione globale.


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