Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 2 ottobre 2025, ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega in materia di energia nucleare sostenibile, su proposta del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Si tratta di un provvedimento che segna un passaggio cruciale nella strategia energetica del Paese, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e rafforzare l’indipendenza energetica.
Il testo prevede che il Governo adotti, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi per disciplinare in modo organico la reintroduzione del nucleare in Italia. Tra i punti principali:
elaborazione di un Programma nazionale per il nucleare sostenibile;
introduzione di un quadro normativo per le tecnologie di nuova generazione, come i piccoli reattori modulari (SMR) e i reattori avanzati (AMR);
istituzione di una Autorità indipendente per la sicurezza nucleare;
definizione di procedimenti autorizzativi e controlli in linea con la normativa europea;
rafforzamento del sistema di gestione dei rifiuti e della sicurezza degli impianti;
promozione della ricerca, delle competenze scientifiche e della formazione di nuove professionalità;
campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
Il provvedimento era già stato esaminato in via preliminare lo scorso febbraio e ha ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata. Regioni e Province autonome hanno espresso consenso a maggioranza, subordinandolo però all’intesa sui decreti attuativi. L’ANCI ha ottenuto l’impegno a coinvolgere i Comuni nelle consultazioni sulle aree idonee per eventuali impianti, con previsione di misure compensative per i territori interessati.
Il Ministro Gilberto Pichetto ha dichiarato: “Con questo provvedimento l’Italia si dota di uno strumento fondamentale per guardare al futuro con realismo e ambizione. Vogliamo essere protagonisti delle nuove tecnologie, dagli SMR e AMR fino alla fusione, nel quadro della neutralità tecnologica e della transizione energetica europea.”
La delega punta a inserire il nucleare sostenibile nel mix energetico nazionale in coerenza con gli obiettivi UE di decarbonizzazione al 2050 e con le esigenze di sicurezza energetica. L’iniziativa si colloca nel contesto delle politiche europee, tra cui la direttiva Euratom e il Regolamento sulla tassonomia verde, che riconoscono il nucleare come fonte sostenibile a determinate condizioni.
Sul piano giuridico, i decreti legislativi dovranno bilanciare:
il principio di precauzione e la tutela ambientale sanciti dall’art. 9 della Costituzione;
la partecipazione degli enti locali e delle comunità interessate;
gli obblighi di sicurezza internazionale posti dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).
Nel medio-lungo periodo, l’attuazione della delega potrà incidere profondamente sul tessuto industriale e sociale italiano. Le imprese saranno coinvolte in programmi di investimento e innovazione tecnologica, mentre i cittadini saranno parte attiva dei processi autorizzativi. Centrale sarà la trasparenza per prevenire conflitti territoriali, alla luce delle esperienze passate che hanno segnato il dibattito sul nucleare in Italia.
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