L’Unione delle Camere Penali Italiane (UCPI) ha proclamato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria penale per i giorni 5, 6 e 7 maggio 2025.
La decisione, formalizzata con la delibera del 12 aprile 2025, è una netta presa di posizione contro il recente Decreto Sicurezza (D.L. 11 aprile 2025, n. 48), pubblicato in Gazzetta Ufficiale e già in vigore.
L’UCPI ha espresso profondo dissenso verso i contenuti e il metodo di approvazione del decreto. Già durante l’iter parlamentare del precedente disegno di legge, poi trasfuso nel decreto, i penalisti avevano evidenziato numerose criticità:
Introduzione di nuove ipotesi di reato ritenute inutili.
Aumenti di pena sproporzionati e ingiustificati.
Aggravanti prive di fondamento razionale.
Criminalizzazione della marginalità e del dissenso sociale.
Nuove ostatività che ostacolano l’applicazione di misure alternative alla detenzione.
Secondo i penalisti, il decreto rappresenta un abuso della decretazione d’urgenza, adottata in assenza dei presupposti costituzionali e in un momento in cui era in corso un’approfondita discussione parlamentare.
L’UCPI denuncia che le nuove norme produrranno un inevitabile aumento della popolazione carceraria, aggravando il già drammatico sovraffollamento e il fenomeno dei suicidi in carcere (già 28 nei primi mesi del 2025, dopo il record di 90 nel 2024). Le risorse per edilizia penitenziaria, personale sanitario e sicurezza sono giudicate del tutto inadeguate, e la previsione di moduli detentivi prefabbricati è considerata una soluzione lesiva della dignità umana.
Per l’Unione, il Decreto Sicurezza perpetua una visione securitaria e carcerocentrica della giustizia penale, utilizzando il carcere come strumento simbolico di propaganda piuttosto che come misura efficace per la sicurezza pubblica. Viene denunciato anche l’abuso della custodia cautelare e la scarsa applicazione delle pene sostitutive introdotte dalla riforma Cartabia.
L’Unione sollecita:
Un ripensamento parlamentare durante l’esame di conversione del decreto.
L’adozione di misure alternative per ridurre il sovraffollamento (liberazione anticipata speciale, detenzione domiciliare per pene brevi).
Il coinvolgimento dell’Accademia e della Magistratura per sollevare questioni di legittimità costituzionale sulle norme ritenute incostituzionali.
La delibera invita tutte le Camere Penali territoriali, l’Avvocatura, l’Accademia e la società civile a sostenere un cambio di paradigma, abbandonando politiche punitive inefficaci e ripristinando la legalità costituzionale e il rispetto della dignità umana nel sistema penale e penitenziario.
GIUNTA DELL’UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE
Delibera del 12 aprile 2025
La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane,
premesso
considerato
ritenuto
Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto la Giunta
delibera
nel rispetto del Codice di Autoregolamentazione l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 5, 6 e 7 maggio 2025, riservandosi di assumere ogni possibile iniziativa che, attraverso il coinvolgimento delle Camere Penali territoriali, dell’Avvocatura tutta, dell’Accademia e della società civile, persegua l’obiettivo di rendere i rappresentanti del Governo e del Parlamento consapevoli della responsabilità assunta attraverso la riproposizione di politiche securitarie e carcerocentriche inutili ed inique, che non incidono in alcun modo sul tenore di sicurezza della collettività, e della responsabilità su di essi incombente per ogni individuo che, in ragione della qualità di detenuto, versi in condizioni carcerarie contrarie al senso di umanità;
dispone
la trasmissione della presente delibera al Presidente della Repubblica, ai Presidenti della Camera e del Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, ai Capi degli Uffici giudiziari, al Consiglio Nazionale Forense.
Roma, 12 aprile 2025
Il Presidente, Avv. Francesco Petrelli
Il Segretario, Avv. Rinaldo Romanelli