Con l’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95 (c.d. Decreto Economia), vengono introdotte rilevanti disposizioni di interesse per gli enti locali – in particolare Province e Città metropolitane – in materia di finanziamento di opere pubbliche, gestione dei proventi da sanzioni stradali e disciplina del canone unico patrimoniale.
Le norme riguardano tre principali ambiti:
(1) l’estensione dell’utilizzo del Fondo per l’avvio di opere indifferibili (FOI) anche ad interventi non più coperti da risorse PNRR;
(2) una deroga temporanea sull’impiego dei proventi delle sanzioni per eccesso di velocità;
(3) la possibilità di rivalutare annualmente il canone unico patrimoniale secondo l’indice ISTAT.
Le novità rafforzano la capacità operativa degli enti intermedi in una fase di riconversione dei finanziamenti post-PNRR e tracciano un nuovo assetto nei rapporti tra Stato centrale e autonomie territoriali.
L’articolo 1 del DL 95/2025, come convertito in legge, amplia le finalità del Fondo per l’avvio di opere indifferibili (FOI), istituito con l’art. 26, c. 7, del DL 50/2022, rendendolo accessibile anche per interventi non più finanziabili a valere sul PNRR, a condizione che l’aggiudicazione dei lavori avvenga entro il 31 dicembre 2025.
La norma affronta esplicitamente due criticità operative:
Tali istanze sono condizionate alla presenza, alla data di entrata in vigore del decreto, di fabbisogni finanziari legati all’aumento dei costi dei materiali. Per gli enti inadempienti (che non aggiornano i quadri economici né richiedono la rideterminazione), si prevede la revoca dell’assegnazione tramite provvedimento ministeriale. Ulteriori obblighi informativi sono previsti in capo alle amministrazioni titolari delle misure: la trasmissione trimestrale alla RGS dei dati relativi ai trasferimenti FOI e la restituzione delle somme non effettivamente utilizzate a chiusura degli interventi.
L’art. 2, comma 9-bis, del DL 95/2025 introduce, per gli anni 2025 e 2026, una deroga temporanea all’impiego vincolato delle entrate derivanti da sanzioni amministrative per eccesso di velocità (art. 142, c. 12-ter, e art. 208, c. 4, lett. c) del Codice della Strada). Le Province e le Città metropolitane potranno destinare, nella misura massima del 10% delle quote incassate e di loro competenza, tali proventi al finanziamento delle spese per la rimozione di rifiuti abbandonati lungo i cigli stradali, con l’obiettivo esplicito del miglioramento della sicurezza stradale. La norma interviene su un ambito operativo dove, pur in assenza di un vincolo diretto di destinazione, la giurisprudenza contabile ha consolidato l’orientamento per un impiego finalizzato alla sicurezza. La novità legislativa consente ora di superare le rigidità della normativa vigente, ampliando le leve di spesa a disposizione delle Province in materia ambientale e manutentiva.
L’articolo 19-bis modifica il comma 817 dell’articolo 1 della legge 160/2019, introducendo la possibilità di rivalutare annualmente il canone unico patrimoniale (CUP) in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo, rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente. Il canone unico, in vigore dal 2021, riunisce le entrate relative a occupazione suolo pubblico, esposizione pubblicitaria e canone mercatale. La nuova formulazione riconosce espressamente la facoltà degli enti di adeguare l’importo del canone all’inflazione, uniformando una prassi già diffusa ma sinora priva di un’esplicita base normativa. La norma chiarisce la legittimità della rivalutazione ISTAT anche per Province e Città metropolitane, titolari di entrate derivanti da concessioni patrimoniali e pubblicità lungo la viabilità di competenza, e introduce un elemento di certezza giuridica per l’aggiornamento periodico delle tariffe, senza necessità di ulteriori delibere o adeguamenti regolamentari.
Le misure contenute nel DL 95/2025, pur eterogenee per ambito e finalità, segnano un’evoluzione importante nella gestione delle risorse da parte degli enti intermedi. L’estensione dell’utilizzo del FOI rafforza l’operatività degli interventi infrastrutturali post-PNRR; la deroga sull’uso dei proventi CdS risponde a esigenze manutentive ambientali urgenti; la rivalutazione del CUP consente un più efficiente allineamento delle entrate ai costi effettivi. L’insieme delle disposizioni contribuisce a rafforzare la flessibilità finanziaria e la capacità di programmazione delle Province, in un quadro normativo in progressiva ridefinizione.
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