
Pubblicata in Gazzetta la Legge 26 settembre 2025 n. 144 che conferisce due deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva e di procedure di controllo e informazione.
Il provvedimento rappresenta l’avvio di una riforma organica del sistema retributivo italiano, ma non introduce ancora un salario minimo legale.
La legge non fissa una soglia retributiva uguale per tutti i lavoratori, ma valorizza la contrattazione collettiva nazionale come punto di riferimento per i trattamenti economici minimi.
Entro sei mesi dall’entrata in vigore, il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per attuare i principi stabiliti dal Parlamento e definire i criteri di rappresentatività dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) maggiormente applicati nei diversi settori.
La delega ha lo scopo di::
garantire il diritto a una retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell'art. 36 della Costituzione;
contrastare il lavoro sottopagato e il cosiddetto dumping contrattuale;
assicurare l'applicazione dei minimi retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi;
stimolare il rinnovo tempestivo dei contratti collettivi;
rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo contro il lavoro sommerso e l'evasione contributiva.
Il secondo ambito della delega riguarda la trasparenza delle dinamiche salariali e contrattuali. Il Governo dovrà istituire un sistema digitale di monitoraggio e informazione, basato sull’integrazione dei dati provenienti da INPS, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Ministero del Lavoro e ISTAT, per verificare la corretta applicazione dei contratti più rappresentativi e contrastare fenomeni di evasione e irregolarità retributiva.
I decreti dovranno inoltre prevedere:
banche dati pubbliche e accessibili sui contratti collettivi e sulle retribuzioni;
una rendicontazione pubblica periodica sui risultati ottenuti;
un rafforzamento delle attività ispettive e dei controlli sulle imprese.
Il tema del salario minimo resta divisivo. Da un lato c'è chi sostiene la necessità di una soglia minima legale per contrastare il lavoro povero; dall'altro emergono dubbi sulla compatibilità con l'art. 39 della Costituzione e con il ruolo della contrattazione collettiva. La scelta della delega lascia al Governo il compito di trovare un equilibrio, mantenendo aperto il dialogo con le parti sociali.
Il Governo dovrà adottare i decreti legislativi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, cioè entro aprile 2026. Eventuali modifiche o integrazioni potranno essere introdotte entro i dodici mesi successivi, sulla base dei risultati del primo monitoraggio. Il coordinamento tecnico sarà affidato al Ministero del Lavoro, in collaborazione con il Ministero dell’Economia.
LEGGE 26 settembre 2025, n. 144
Deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonche' di procedure di controllo e informazione.
(GU n.230 del 3-10-2025)
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