Salario minimo: in Gazzetta la legge delega su retribuzioni e contrattazione

Articolo del 06/10/2025

Pubblicata in Gazzetta la Legge 26 settembre 2025 n. 144 che conferisce due deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva e di procedure di controllo e informazione.

Il provvedimento rappresenta l’avvio di una riforma organica del sistema retributivo italiano, ma non introduce ancora un salario minimo legale.

La prima delega: retribuzioni e contrattazione collettive

La legge non fissa una soglia retributiva uguale per tutti i lavoratori, ma valorizza la contrattazione collettiva nazionale come punto di riferimento per i trattamenti economici minimi.

Entro sei mesi dall’entrata in vigore, il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per attuare i principi stabiliti dal Parlamento e definire i criteri di rappresentatività dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) maggiormente applicati nei diversi settori.

La delega ha lo scopo di::

  • garantire il diritto a una retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell'art. 36 della Costituzione;

  • contrastare il lavoro sottopagato e il cosiddetto dumping contrattuale;

  • assicurare l'applicazione dei minimi retributivi previsti dai contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi;

  • stimolare il rinnovo tempestivo dei contratti collettivi;

  • rafforzare i sistemi di monitoraggio e controllo contro il lavoro sommerso e l'evasione contributiva.

La seconda delega: trasparenza e monitoraggio

Il secondo ambito della delega riguarda la trasparenza delle dinamiche salariali e contrattuali. Il Governo dovrà istituire un sistema digitale di monitoraggio e informazione, basato sull’integrazione dei dati provenienti da INPS, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Ministero del Lavoro e ISTAT, per verificare la corretta applicazione dei contratti più rappresentativi e contrastare fenomeni di evasione e irregolarità retributiva.

I decreti dovranno inoltre prevedere:

  • banche dati pubbliche e accessibili sui contratti collettivi e sulle retribuzioni;

  • una rendicontazione pubblica periodica sui risultati ottenuti;

  • un rafforzamento delle attività ispettive e dei controlli sulle imprese.

I nodi politici e costituzionali

Il tema del salario minimo resta divisivo. Da un lato c'è chi sostiene la necessità di una soglia minima legale per contrastare il lavoro povero; dall'altro emergono dubbi sulla compatibilità con l'art. 39 della Costituzione e con il ruolo della contrattazione collettiva. La scelta della delega lascia al Governo il compito di trovare un equilibrio, mantenendo aperto il dialogo con le parti sociali.

Tempistiche e prossimi passi

Il Governo dovrà adottare i decreti legislativi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, cioè entro aprile 2026. Eventuali modifiche o integrazioni potranno essere introdotte entro i dodici mesi successivi, sulla base dei risultati del primo monitoraggio. Il coordinamento tecnico sarà affidato al Ministero del Lavoro, in collaborazione con il Ministero dell’Economia.

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LEGGE 26 settembre 2025, n. 144

Deleghe al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonche' di procedure di controllo e informazione. 


(GU n.230 del 3-10-2025)

>>. IL TESTO INTEGRALE DELLA LEGGE

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