In questi giorni alla Camera è in discussione la riforma del processo tributario.
Ma quale sarà l'impatto delle nuove disposizioni sulla geografia giudiziaria delle Commissioni tributarie provinciali?
Lo abbiamo chiestoo all'avv. Maurizio Villani.
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Il Governo ha presentato al Senato il disegno di legge n. 2636 di riforma strutturale della giustizia tributaria e di riforma parziale del processo tributario.
Si prevede, finalmente, la nascita della QUINTA MAGISTRATURA (oltre quella ordinaria, amministrativa, contabile e militare) con giudici professionali, competenti, a tempo pieno e vincitori di un severo e selettivo concorso pubblico, scritto ed orale.
L’art. 1, comma 10, del succitato disegno di legge prevede, a decorrere dal 1° ottobre 2022, l’assunzione a tempo indeterminato di 170unità di personale tra dirigenti e funzionari al fine di incrementare il livello di efficienza degli uffici e delle strutture centrali e territoriali della nuova giustizia tributaria.
In particolare, il comma 10, lett. a), citato, testualmente prevede l’assunzione di:
“per l’anno 2022, 20 unità di personale dirigenziale non generale, di cui 18 unità da destinare alla direzione di uno o più uffici di segreteria di commissioni tributarie e 2 unità da destinare alla Direzione della giustizia tributaria del Dipartimento delle finanze”.
Infatti, la nota illustrativa al disegno di legge chiarisce che i 18 nuovi dirigenti saranno destinati soltanto alla direzione di uno o più uffici di segreteria delle 107 Commissioni tributarie provinciali che attualmente non sono sede dirigenziale.
Infatti, mentre la sede dirigenziale è obbligatoria per tutte le Commissioni tributarie regionali (tranne la Basilicata ed il Molise), nelle Commissioni tributarie provinciali non è prevista sino ad oggi la figura dirigenziale (tranne per Roma e Napoli).
Oltretutto, non bisogna dimenticare che ogni dirigente percepisce 149.645,32 euro annui lordi, per cui per i 20 nuovi dirigenti si prevede dal 1° ottobre 2022 una spesa complessiva di 748.226,61 euro e dal 2023 di 2.992.906,46 euro.
Alla luce delle suddette nuove assunzioni è facile prevedere una nuova geografia giudiziaria delle Commissioni tributarie provinciali molte delle quali (con pochi ricorsi all’anno) saranno accorpate per essere dirette da un dirigente, con elevata professionalità e retribuzione.
Attualmente, ci sono 30 Commissioni tributarie provinciali con una sola sezione e 56 Commissioni tributarie provinciali con sole tre sezioni.
Difficilmente questa situazione rimarrà inalterata a partire dall’01 gennaio 2023.
Oltretutto, il processo telematico ormai ha annullato la necessità di avere il primo grado in ogni provincia ed i 450 nuovi magistrati tributari saranno assegnati nelle nuove minori sedi rispetto alle attuali.
Inoltre, questa nuova geografia giudiziaria consentirà una migliore organizzazione giudiziaria, con nuove assunzioni a tempo indeterminato di 125 funzionari (F1 e F2).
Di conseguenza, si dovrà ridisegnare anche la geografia giudiziaria delle regionali, tenendo sempre conto però delle difficoltà ambientali e di lunghezza delle Regioni.
In conclusione, dopo l’approvazione definitiva del disegno di legge n. 2636 citato, il Governo ed il Parlamento metteranno mano, con precise disposizioni normative, alla nuova geografia giudiziaria.