Sanità, Nordio: medicina difensiva è un flagello per il Paese

Articolo del 17/10/2024

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"La medicina difensiva è un flagello perché costringe i medici a una forma comprensibile di autotutela che, oltre a comportare costi per il Sistema Sanitario Nazionale, espone i pazienti a rischi provenienti dal doversi sottoporre a esami invasivi che possono essere anche pericolosi, e inoltre genera un'alta percentuale di contenzioso in ambito giudiziario".

Così ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel suo intervento di chiusura al 126° Congresso nazionale della Società di Chirurgia Italiana tenutosi il 16 ottobre 2024 a Roma.

Nel suo discorso, Nordio ha espresso emozione e perplessità di fronte alle lodi ricevute, confessando che avrebbe voluto fare il chirurgo, ma è stato impedito da due situazioni psicologiche: la sensazione di impotenza di fronte alla malattia e al dolore, e la patofobia, ovvero la paura delle malattie. Ha sottolineato come, nonostante abbia affrontato situazioni complesse nella sua carriera da magistrato, come le Brigate Rosse e scene di crimini violenti, di fronte al malato si sente incapace di mantenere il distacco necessario.

Il Ministro ha poi affrontato il tema della medicina difensiva, definendola non solo una forma di autotutela del medico, ma anche una disgrazia finanziaria per il Paese e un rischio per il paziente. Ha evidenziato come le pressioni dei pazienti o dei loro parenti per ottenere esami non necessari possano portare a ritardi per coloro che ne hanno realmente bisogno, aggravando le finanze della sanità e esponendo i pazienti a esami invasivi e rischiosi.

Nordio ha ricordato l'intenzione del Governo di limitare le criticità legate alla medicina difensiva. Ha menzionato il lavoro della Commissione di studio da lui istituita e presieduta dal Consigliere Adelchi D'Ippolito, il cui lavoro è ora ultimato e al vaglio dell'ufficio legislativo del Ministero, in condivisione con il Ministero della Salute. "Dobbiamo mettere gli operatori sanitari nelle condizioni di lavorare serenamente, senza pressioni: un procedimento giudiziario, che può durare anche diversi anni, è devastante per il medico che lo subisce, per la sua famiglia e i suoi collaboratori. Il nostro obiettivo è proteggere i medici da cause legali ingiustificate, valorizzando al contempo la qualità dell'assistenza sanitaria", ha affermato.

Ha sottolineato come un medico sotto indagine abbia sempre questo pensiero ricorrente, "Ricordati che sei indagato", che influisce sulla sua serenità professionale. Nordio ha espresso il desiderio di un rapporto di fiducia tra medico e paziente, simile a quello che esisteva in passato, dove il paziente si affida al medico senza riserve e il medico agisce con empatia e professionalità.

Il Ministro ha poi parlato del recente decreto legge già approvato, che rende obbligatorio l'arresto in flagranza per chi aggredisce il personale sanitario o parasanitario nell'ambiente di lavoro. "Aggredire un camice bianco mentre sta curando degli ammalati è un atto vile che destabilizza la stessa situazione sanitaria dei pazienti", ha sottolineato, evidenziando che tale misura ha anche un effetto deterrente.

Riguardo alla scelta dei periti e dei consulenti nei contenziosi medico-legali, Nordio ha evidenziato l'importanza che i consulenti nominati dal Pubblico Ministero siano adeguatamente preparati e, preferibilmente, che si tratti di un organo collegiale per ridurre il rischio di errori. Ha sottolineato come una consulenza errata possa causare danni significativi, innescando processi lunghi e dolorosi sia per il medico che per il paziente.

Concludendo il suo intervento, il Ministro ha affrontato il tema dell'Intelligenza Artificiale, sottolineando che, come tutte le creazioni umane, può essere usata in modo buono o cattivo. Ha citato l'esempio di Blaise Pascal, che distingueva tra "esprit de géométrie" e "esprit de finesse", evidenziando che l'IA non potrà mai sostituire l'intelligenza umana, soprattutto quella emotiva e intuitiva. "L'innovazione tecnologica va gestita, per essere trasformata da rischio a opportunità", ha ribadito, sottolineando l'importanza di controllare gli strumenti tecnologici per evitare che sfuggano al nostro controllo.

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