La legge secondo Seneca

Articolo del 13/07/2025

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"Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis teneatur"

Scriveva Seneca nelle sue lettere morali che più o meno suona così:

Occorre che la legge sia breve,

in modo che l'inesperto

possa comprenderla facilmente.

Quello che il grande filosofo ci ricorda è che le leggi sono rivolte al cittadino, il quale per rispettarle deve innanzitutto comprenderle.

Ma il Legislatore, che redige ogni anno la Legge di Bilancio e i tanti decreti omnibus, evidentemente non mai ha letto Seneca. 

Altrimenti non avrebbe mai scritto lenzuolate di articoli o, peggio, articoli unici con centinaia di commi che rimandano ad altri centinaia di testi normativi...

Oppure conosce molto bene questo principio, e se ne avvale senza ritegno. Perché una legge difficile da decifrare può diventare, paradossalmente, uno strumento di potere.

Seneca, duemila anni fa, ci ricordava che la chiarezza è il primo passo verso la giustizia. Forse è tempo di rileggerlo.

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