Space Economy: in Gazzetta la prima legge quadro per lo spazio

Articolo del 25/06/2025

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 13 giugno 2025, n. 89, l'Italia compie un passo decisivo nella regolamentazione del settore spaziale, dotandosi di una legge organica che disciplina l'economia dello spazio.

Una scelta strategica che mira a favorire lo sviluppo industriale, la sicurezza giuridica e la competitività del sistema Paese nello scenario globale.

Una cornice normativa chiara per un settore in espansione

La legge introduce una governance moderna delle attività spaziali, riconoscendo il valore strategico dello spazio extra-atmosferico sotto il profilo economico, scientifico e geopolitico. La normativa è rivolta a operatori pubblici e privati e si applica sia alle attività condotte nel territorio nazionale sia a quelle effettuate da soggetti italiani all'estero.

Il perimetro della legge si estende a tutte le attività spaziali che comportano il lancio, la gestione in orbita, il rientro, la rimozione o l'utilizzo di oggetti spaziali, nonché alle attività connesse all'esplorazione e allo sfruttamento delle risorse spaziali, incluse le operazioni effettuate su corpi celesti.

Un contesto globale in rapida evoluzione

La Space Economy rappresenta uno dei settori a più alta crescita dell’economia globale, con investimenti che negli ultimi dieci anni hanno superato i 300 miliardi di dollari. Accanto alle storiche agenzie governative come NASA, ESA e CNSA, sono oggi protagonisti numerosi attori privati, tra cui SpaceX e Blue Origin. In questo contesto, l’Italia intende assumere un ruolo guida, anche alla luce della crescente competizione internazionale e del ritorno a una logica di blocchi geopolitici.

Autorizzazioni e responsabilità: semplificazione e tutele

Uno dei fulcri della riforma riguarda il sistema autorizzativo: gli operatori dovranno ottenere appositi permessi per avviare le attività spaziali, con procedure flessibili e semplificate. L'autorizzazione potrà riguardare singole operazioni, gruppi di attività o intere costellazioni satellitari, con un termine massimo di 120 giorni per il rilascio.

La legge impone l'obbligo di sottoscrivere coperture assicurative, con massimali adeguati al tipo di operazione. In linea generale, il massimale previsto è di 100 milioni di euro per sinistro, ma sono previste soglie più basse per start-up e soggetti con finalità esclusivamente di ricerca.

In caso di danni provocati da oggetti spaziali, si applica un regime di responsabilità oggettiva a carico dell'operatore, salvo che provi l'intervento colposo o doloso di terzi. Lo Stato può rivalersi sull'operatore nei casi in cui sia chiamato a rispondere per danni a soggetti terzi.

Il ruolo centrale dell'Agenzia Spaziale Italiana

La nuova legge affida all'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) il compito di vigilanza tecnica, autorizzazione e sorveglianza. L'ASI fungerà da punto di riferimento per garantire lo sviluppo ordinato e sostenibile del settore, anche attraverso la tenuta di un registro nazionale degli oggetti spaziali e l'invio delle informazioni alle Nazioni Unite.

L’ASI sarà inoltre coinvolta nella pianificazione delle politiche spaziali nazionali insieme al Comitato interministeriale (COMINT), contribuendo con competenze tecnico-scientifiche e rappresentando il Paese presso le principali sedi internazionali.

Promozione della competitività e delle tecnologie

La legge istituisce un Fondo nazionale dedicato alla space economy, finalizzato al sostegno della ricerca, delle infrastrutture, delle PMI e delle start-up innovative. Sono previste misure specifiche per favorire l'ingresso nel settore di nuovi operatori e per attrarre investimenti pubblici e privati.

Particolare attenzione è rivolta al trasferimento tecnologico e alla formazione, con incentivi per la creazione di ecosistemi dell’innovazione che coinvolgano università, enti di ricerca e imprese, promuovendo così la diffusione di competenze avanzate.

Verso una leadership europea nello spazio

Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con questa legge “L’Italia indica all’Europa la rotta per lo spazio: siamo il primo Paese ad aver adottato una legge quadro sulla Space Economy. Una scelta lungimirante che ci pone all’avanguardia nell’elaborazione di una governance moderna ed efficace per le attività spaziali e che rafforza la nostra sovranità tecnologica, proiettando il nostro sistema industriale nel futuro”.

Inoltre, la legge si inserisce nella strategia nazionale di sicurezza per lo spazio e nei programmi europei promossi dall’ESA e dall’UE, tra cui Galileo, Copernicus e il nuovo programma di connettività sicura. Con un investimento complessivo italiano di oltre 1,4 miliardi di euro nel periodo 2022-2026, l’Italia si conferma terzo contributore dell’ESA, a testimonianza del peso crescente del nostro Paese nel panorama spaziale europeo e globale.


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