Lo scorso 17 maggio, a Chiusi (Siena), lo scrittore, poeta e musicista Daniele Pieroni, 64 anni, ha posto fine alla propria vita ricorrendo al suicidio assistito, diventando così il primo caso in Toscana a usufruire della nuova legge regionale sul fine vita, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 11 febbraio.
Lo ha reso noto l'Associazione Luca Coscioni che da anni si batte per l'introduzione dell'eutanasia legale in Italia.
Originario di Pescara e residente a Chiusi dal ritiro da Roma, Pieroni conviveva dal 2008 con una forma avanzata di morbo di Parkinson, a cui si era aggiunta una grave disfagia, che lo costringeva a dipendere da una sonda PEG per 21 ore al giorno. In passato vincitore del Premio Montale «fuori di casa», aveva avviato la procedura con l’Associazione Luca Coscioni già nell’estate 2024, ricevendo supporto diretto da Marco Cappato.
Dopo un tentativo iniziale sospeso, Pieroni ha ripreso le procedure non appena la legge regionale è entrata in vigore. Il processo ha seguito tutti i passaggi previsti – valutazioni mediche, approvazione da parte della ASL Sud Est e del comitato etico – fino alla tragica conclusione nel pomeriggio del 17 maggio.
La legge regionale aveva disciplinato le modalità organizzative del suicidio assistito, attenendosi alle linee stabilite dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale e dalla successiva pronuncia 66/2025. Tuttavia, proprio nei mesi scorsi, il Governo ha impugnato la norma davanti alla Corte costituzionale, sollevando dubbi sulla sua compatibilità con l’assetto statale.
Con la sentenza n. 66 del 20 maggio 2025, la Corte costituzionale ha confermato i quattro requisiti necessari per accedere al suicidio assistito: malattia irreversibile, sofferenza intollerabile, capacità di intendere e volere e dipendenza da trattamenti di sostegno vitale – anche in forma estesa, come in questo caso. Inoltre, la Corte ha rinnovato il suo appello al Parlamento, invitandolo a introdurre una normativa nazionale chiara e uniforme, riequilibrando le disparità regionali.
Nel frattempo il centrodestra ha annunciato l’intenzione di calendarizzare il testo di legge sul fine vita in Aula al Senato entro il 17 luglio.
Tuttavia, emergono differenze tra i partiti di maggioranza su punti centrali come i requisiti clinici, l'accesso alle cure palliative e le procedure etiche, aspetti su cui l'opposizione ha già sollevato perplessità.