Suicidio assistito, accolta la sospensiva sulla delibera dell'Emilia-Romagna

Articolo del 09/05/2025

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Il Tar dell'Emilia-Romagna ha accolto l'istanza di sospensiva presentata dalla consigliera regionale Valentina Castaldini (Forza Italia) contro la delibera regionale che disciplina l’accesso al suicidio assistito.

La trattazione collegiale è stata fissata per il prossimo 15 maggio 2025.

Il ricorso e la sospensione

Il provvedimento regionale, approvato a febbraio 2024, prevedeva l’attuazione delle procedure per il suicidio medicalmente assistito sul territorio dell’Emilia-Romagna, in assenza di una normativa nazionale specifica.

L’11 marzo 2024, la consigliera Castaldini aveva presentato un ricorso al Tar, sostenendo che una delibera regionale non può sostituire una legge nazionale su un tema tanto delicato. Analogo ricorso era stato poi presentato anche dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero della Salute.

In attesa di una decisione definitiva, Castaldini aveva chiesto una sospensione urgente dell’efficacia delle delibere, anche alla luce dell’avvio di una terza procedura di accesso al suicidio assistito, dopo due già concluse nella regione. Il Tar ha accolto questa richiesta come misura cautelare, in attesa della decisione di merito.

I motivi del ricorso

Nel ricorso, Castaldini ha sollevato varie questioni:

  • Competenza normativa: secondo la consigliera, su materie come il fine vita è necessaria una legge nazionale e non possono bastare provvedimenti amministrativi regionali.

  • Critiche al contenuto delle linee guida: sono state contestate l'illogicità e la contraddittorietà di alcune disposizioni inviate alle aziende sanitarie.

  • Istituzione di comitati etici locali: in particolare, si è criticata la creazione del COREC (Comitato regionale per l’etica nella clinica), incaricato di valutare le richieste di accesso al suicidio assistito.

Il quadro giuridico: una questione aperta

La questione è complessa. In Italia, il suicidio assistito è stato depenalizzato in presenza di determinate condizioni dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 242/2019.

Tuttavia, il Parlamento non ha ancora adottato una legge organica che regoli tempi, procedure e modalità della pratica. In questo vuoto normativo, alcune regioni – come l’Emilia-Romagna – hanno adottato linee guida locali, suscitando ampio dibattito tra i giuristi su competenze e limiti.

La sospensione disposta dal Tar è provvisoria: sarà la sentenza successiva a stabilire se le delibere regionali potranno essere annullate o se torneranno in vigore.

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