Terzo settore, sport, IVA e crisi d’impresa: il nuovo decreto in Gazzetta

Articolo del 15/12/2025

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 4 dicembre 2025, n. 186, che introduce un intervento organico su terzo settore, sport, IVA e disciplina della crisi d’impresa, completando l’attuazione della legge delega sulla riforma fiscale.

Il provvedimento si inserisce in un percorso di riordino già avviato negli anni precedenti: dalla riforma del Codice del Terzo settore, al nuovo quadro IVA, fino agli interventi sul sistema di gestione della crisi d’impresa. L’obiettivo dichiarato è duplice: garantire continuità operativa agli enti non profit e ridurre il carico amministrativo derivante dalle nuove regole fiscali.


Un quadro normativo più coerente

Il decreto coordina e armonizza discipline che finora procedevano su binari separati. Vengono riallineati:

  • il regime fiscale e civilistico degli enti del Terzo settore e degli enti associativi;

  • le agevolazioni e i regimi speciali per lo sport dilettantistico;

  • il trattamento tributario nelle procedure di crisi d’impresa;

  • il passaggio dal sistema di esclusione IVA a quello di esenzione previsto dal nuovo impianto europeo.

La finalità è semplificare, ridurre gli oneri e rendere più prevedibile il quadro di riferimento per organizzazioni che svolgono attività sociali, culturali, assistenziali e sportive.


Terzo settore e associazioni: più coerenza nei regimi agevolati

Il decreto interviene sul Codice del Terzo settore e sulla disciplina degli enti associativi. Nel complesso, mira a rendere più lineari i rinvii normativi e a mantenere stabili gli incentivi esistenti, anche in relazione all’IVA.

Per le organizzazioni di volontariato (ODV) e le associazioni di promozione sociale (APS) si perfeziona il coordinamento tra regimi forfetari, soglie di ricavi e attività consentite. In particolare, viene previsto un aumento del limite di ricavi per l’accesso a regimi semplificati, fissato a 85.000 euro per alcune attività associative.

Si tratta di una misura attesa dal settore, che permette agli enti più piccoli di continuare a operare con procedure contabili meno gravose.


IVA: proroga della transizione al 2036

La novità più rilevante sul fronte fiscale è la proroga al 1° gennaio 2036 del passaggio dal regime di esclusione al regime di esenzione IVA per le attività di una vasta categoria di enti associativi (politici, sindacali, religiosi, culturali, sportivi dilettantistici, APS, enti formativi extra-scolastici).

Con il differimento di dieci anni, gli enti possono continuare fino al 2035 ad applicare il regime attuale, evitando un’immediata esposizione agli obblighi di fatturazione, registrazione e adempimenti tipici del sistema IVA.

Operativamente, la proroga offre stabilità a migliaia di associazioni che avrebbero altrimenti dovuto adeguarsi rapidamente a un mutato quadro contabile. Allo stesso tempo consente all’Amministrazione finanziaria di sviluppare strumenti e prassi coerenti con la futura disciplina.


Crisi d’impresa: detassazione delle sopravvenienze da esdebitamento

Il decreto estende l’ambito applicativo della detassazione delle sopravvenienze attive derivanti dall’esdebitamento anche alle procedure disciplinate dal Codice della crisi e dell’insolvenza.

Il principio è semplice: chi ottiene l’esdebitamento non deve ritrovarsi gravato da imposte che vanificherebbero l’obiettivo del “fresh start”. La norma colma una lacuna e allinea il trattamento fiscale alle finalità della riforma della crisi d’impresa.

Per professionisti e imprese in difficoltà, ciò garantisce maggiore certezza nella pianificazione dei percorsi di risanamento.


Sport dilettantistico: coordinamento fiscale con ETS e imprese sociali

Il decreto interviene anche nel settore sportivo dilettantistico, allineando il trattamento IVA e delle imposte dirette al quadro previsto per gli enti del Terzo settore.

Vengono razionalizzate le agevolazioni già introdotte con la riforma dello sport, con particolare attenzione ai proventi decommercializzati e ai regimi forfetari. L’obiettivo è garantire che enti con funzioni sociali analoghe godano di un regime fiscale coerente, indipendentemente dalla forma giuridica adottata.

La misura sostiene la diffusione dello sport dilettantistico e riduce gli oneri amministrativi per ASD e SSD.


Implicazioni pratiche

Per gli operatori – avvocati, commercialisti, consulenti di enti non profit – il decreto richiede un aggiornamento delle strategie fiscali e organizzative. La proroga dell’esclusione IVA offre un orizzonte temporale ampio, ma non elimina la necessità di un monitoraggio costante del quadro europeo.

Sul versante delle procedure concorsuali, la detassazione delle sopravvenienze agevola la costruzione di piani di ristrutturazione più efficaci e prevedibili.

Il decreto apre inoltre la strada a futuri approfondimenti: dall’applicazione operativa dei regimi agevolati per ETS e ASD/SSD, all’interazione tra IVA, contabilità semplificata e disciplina della crisi d’impresa.

In sintesi, si tratta di un intervento ampio che prova a dare stabilità e coerenza a settori molto diversi ma accomunati da esigenze di semplificazione e sostenibilità amministrativa.


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