Todde resta Presidente: la Consulta annulla la decadenza in Sardegna

Articolo del 17/10/2025

Condividi su FacebookCondividi su LinkedinCondividi su Twitter

Alessandra Todde rimane Presidente della Regione Sardegna.

Con due decisioni depositate il 15 ottobre 2025, la Corte costituzionale ha chiuso il caso che aveva messo in discussione la legittimità del suo mandato:

  • Con la sentenza n. 148, la Consulta ha stabilito che il Collegio regionale di garanzia elettorale aveva esorbitato dai propri poteri, dichiarando una decadenza non prevista dalla legge come causa di ineleggibilità.
  • Con la sentenza n. 149, invece, è stato dichiarato inammissibile il conflitto promosso dalla Regione contro la successiva sentenza del Tribunale di Cagliari, che aveva confermato soltanto la sanzione pecuniaria, senza incidere sulla carica presidenziale.

La questione

La questione principale riguardava un punto cruciale: può un organo statale disporre la decadenza del Presidente di una Regione in casi non previsti dalla legge come cause di ineleggibilità o decadenza?

Il conflitto di attribuzione era stato sollevato dalla Regione Sardegna contro lo Stato, a seguito dell’ordinanza-ingiunzione del 20 dicembre 2024 emessa dal Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’appello di Cagliari, che aveva trasmesso l’atto al Consiglio regionale per dichiarare la decadenza della Presidente Todde.

La normativa

La Corte costituzionale ha richiamato:

  • gli articoli 1 e 51 della Costituzione, che tutelano la sovranità popolare e la parità di accesso alle cariche elettive;

  • la legge n. 515 del 1993 sulle spese elettorali, estesa alle elezioni regionali dalla legge n. 43 del 1995, che elenca in modo tassativo le ipotesi di ineleggibilità e decadenza;

  • l’articolo 22 della legge regionale sarda n. 1 del 2013, con cui il legislatore regionale ha rinviato alle norme statali in materia di ineleggibilità.

Le decisioni della Corte

La Consulta ha osservato che le irregolarità contestate alla Presidente eletta — come la mancata nomina del mandatario elettorale e le difformità nel rendiconto delle spese di campagna —, pur rilevanti, non rientrano tra le ipotesi di ineleggibilità o decadenza previste dalla legge 515/1993.

Disporre la decadenza sulla base di tali violazioni ha quindi significato oltrepassare i limiti delle competenze del Collegio, determinando una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna.

La Corte ha inoltre precisato che la valutazione sulla sanzione pecuniaria resta di competenza del giudice civile, ma non può estendersi alla decadenza, che è estranea ai poteri dell’organo di controllo.

Infine, con la sentenza n. 149, la Consulta ha dichiarato inammissibile il conflitto proposto contro la successiva sentenza del Tribunale di Cagliari, perché tale decisione non produceva effetti diretti sull’autonomia regionale, essendo un obiter dictum privo di valore vincolante per la Regione.


Documenti correlati:

©2024 misterlex.it - [email protected] - Privacy - P.I. 02029690472