Stop ai vegan burger: Parlamento Ue rafforza tutele per agricoltori e consumatori

Articolo del 10/10/2025

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Il Parlamento europeo, nella seduta dell'8 ottobre 2025, ha approvato, con 532 voti favorevoli, 78 contrari e 25 astensioni, il proprio mandato negoziale sulle nuove norme del cosiddetto pacchetto Omnibus III, che mira a riequilibrare i rapporti nella filiera agroalimentare e ad aggiornare le regole della Politica agricola comune (PAC).

Etichette più chiare e niente burger vegetali

Tra le novità più discusse, la definizione rigorosa di carne: potranno essere chiamati bistecca, hamburger, scaloppina o salsiccia solo i prodotti che contengono effettivamente carne animale, escludendo quelli vegetali o coltivati in laboratorio. Obiettivo: evitare ambiguità e tutelare il consumatore, garantendo trasparenza nelle informazioni sugli scaffali.

Gli eurodeputati chiedono inoltre criteri uniformi per l'uso di diciture come giusto o equo, che dovranno tener conto del contributo dei prodotti allo sviluppo delle comunità rurali e alla promozione delle organizzazioni di agricoltori. La menzione filiera corta sarà riservata solo ai prodotti realizzati nell'UE e scambiati su brevi distanze o con un numero limitato di intermediari.

Contratti scritti e più forza agli agricoltori

Il Parlamento propone di rendere obbligatori i contratti scritti per la consegna dei prodotti agricoli, salvo deroghe concesse dagli Stati membri a specifici settori. La soglia di valore sotto la quale il contratto non è necessario viene ridotta a 4.000 euro. L'obiettivo è ridurre i rapporti commerciali precari e garantire una remunerazione equa ai produttori.

Gli eurodeputati si oppongono inoltre alla creazione di organizzazioni di produttori biologici, per evitare concorrenza interna tra modelli produttivi.

Appalti pubblici e prodotti locali

Altro punto chiave: negli appalti pubblici i governi UE dovranno dare priorità ai prodotti locali e stagionali, privilegiando quelli di origine europea e con indicazione geografica protetta (IGP o DOP). Una misura che mira a sostenere le economie rurali e ridurre l'impatto ambientale del trasporto.

Stop ai residui di antiparassitari negli alimenti importati

Infine, gli eurodeputati chiedono che gli alimenti e i mangimi importati da paesi terzi rispettino gli stessi limiti di residui di antiparassitari previsti per i prodotti UE. Un principio di reciprocità volto a evitare concorrenza sleale e a garantire la sicurezza alimentare.

"Una questione di giustizia e dignità"

La relatrice Céline Imart (PPE, Francia) ha sottolineato in plenaria: «Vogliamo assicurarci che gli agricoltori abbiano un contratto con il loro primo acquirente. Dobbiamo porre fine a rapporti commerciali precari e garantire una remunerazione equa a chi ci nutre. Il reddito agricolo è una questione di giustizia, dignità e sopravvivenza».

Prossime tappe

I negoziati con il Consiglio UE inizieranno il 14 ottobre 2025, con l'obiettivo di giungere a un testo legislativo definitivo entro fine anno, bilanciando tutela dei consumatori, libertà d'impresa e sostenibilità del sistema agroalimentare europeo.

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