Pubblicata in Gazzetta il Decreto legislativo 10 marzo 2023 n. 24 che attua la direttiva Ue 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (whistleblowing).
Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 30 marzo 2023 ma si applicheranno a decorrere dal 15 luglio 2023, ad eccezione della specifica disciplina prevista per i soggetti del settore privato.
Le nuove norme europee rafforzano la tutela del whistleblower (o “segnalante” nella traduzione italiana del testo) all’interno dell’Unione, mediante norme minime di tutela, volte a uniformare le normative nazionali, tenendo conto che coloro che segnalano minacce o pregiudizi al pubblico interesse di cui sono venuti a sapere nell’ambito delle loro attività professionali esercitano il diritto alla libertà di espressione. Sono tutelati dalla direttiva i lavoratori del settore privato e pubblico, inclusi quelli con contratti atipici, tirocinanti, volontari, lavoratori autonomi, consulenti, subappaltatori, fornitori, azionisti e persone negli organi direttivi.
Le segnalazioni tutelate riguardano illeciti di natura amministrativa, contabile, civile o penale scoperti in contesti lavorativi, sia pubblici che privati. Il decreto prevede misure di sostegno per i segnalanti, fornite da enti del terzo settore inseriti in un elenco istituito presso l'ANAC.
L’ambito è limitato alle violazioni della normativa comunitaria nei settori espressamente indicati. Tra questi: appalti pubblici, servizi finanziari, sicurezza dei prodotti e dei trasporti, ambiente, alimenti, salute pubblica, privacy, sicurezza della rete e dei sistemi informatici, concorrenza.
Tutele previste. Oltre all’obbligo di riservatezza riguardo all’identità del segnalante, delle persone coinvolte e del segnalato, si prevedono il divieto di ritorsione, con una esemplificazione delle fattispecie ritorsive, e misure di sostegno in favore della persona segnalante, che consistono in informazioni, assistenza e consulenze a titolo gratuito sui diritti della persona coinvolta e sulle modalità e condizioni di accesso al patrocinio a spese dello Stato.
Il decreto prevede sanzioni amministrative pecuniarie per i soggetti pubblici e privati, in relazione alla dimensione dell'amministrazione o dell'ente coinvolto. Sono previste anche sanzioni per la mancata istituzione di canali di segnalazione o in caso di procedure inadeguate per l'inoltro e la gestione delle segnalazioni. Infine, sono previste sanzioni disciplinari per coloro che risultano responsabili degli illeciti, cumulabili con quelle amministrative.
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