LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE L
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. DORONZO Adriana – Presidente –
Dott. LEONE Margherita Maria – Consigliere –
Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere –
Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere –
Dott. SPENA Francesca – rel. Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA PER CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE sul ricorso 310-2019 proposto da:
V.C., elettivamente domiciliato in ROMA, VIA GIAMBATTISTA VICO 1, presso lo studio dell’avvocato LORENZO PROSPERI MANGILI, rappresentato e difeso dall’avvocato PIERO GUALTIEROTTI;
– ricorrente –
contro
INPS – ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE;
– intimato –
avverso la ordinanza n. 26659/2018 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE di ROMA, depositata il 22/10/2018;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 07/05/2019 dal Consigliere Relatore Dott.sa FRANCESCA SPENA.
RILEVATO
che con ordinanza in data 24 maggio – 22 ottobre 2018 nr 26659 questa Suprema Corte rigettava il ricorso proposto dall’INPS avverso la sentenza della Corte di Appello di Bologna n. 574/2013, che, riformando la pronuncia di primo grado, aveva accolto la opposizione proposta da V.C. avverso le cartelle esattoriali emesse per la riscossione di contributi pretesi dalla gestione commercianti;
che ha proposto ricorso V.C. per la correzione dell’errore materiale contenuto nel dispositivo dell’ordinanza quanto al proprio nome, indicato come ” M.I.”
che la proposta del relatore è stata comunicata alle parti -unitamente al decreto di fissazione dell’adunanza camerale – ai sensi dell’art. 380 bis c.p.c..
CONSIDERATO
che il denunziato errore materiale risulta dalla ordinanza impugnata che, nella epigrafe e nella esposizione del fatto riporta correttamente il nominativo della parte privata.
P.Q.M.
Accoglie il ricorso e dispone la correzione della ordinanza n. 26659/2018, nel senso che là dove leggesi in dispositivo ” M.I.” deve leggersi ed intendersi ” V.C.”. Manda alla Cancelleria per la annotazione del presente provvedimento sull’originale dell’ordinanza.
Così deciso in Roma, nella adunanza camerale, il 7 maggio 2019.
Depositato in Cancelleria il 3 ottobre 2019