LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA CIVILE
SOTTOSEZIONE T
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. MOCCI Mauro – Presidente –
Dott. CONTI Roberto Giovanni – Consigliere –
Dott. DELLI PRISCOLI Lorenzo – Consigliere –
Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere –
Dott. CAPOZZI Raffaele – Consigliere –
ha pronunciato la seguente:
ORDINANZA
sul ricorso 11949-2018 proposto da:
AGENZIA DELLE ENTRATE (C.F. 06363391001), in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che la rappresenta e difende ope legis;
– ricorrente –
contro
SOCIETA’ AGRICOLA CIONI SRL, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA TACITO 23, presso lo studio dell’avvocato GIOVANNI GIUSTINIANI, che la rappresenta e difende unitamente all’avvocato UGO BRALIA;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 2381/3/2017 della COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE della TOSCANA, depositata il 15/11/2017;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 28/11/2019 dal Consigliere Relatore Dott. VITTORIO RAGONESI.
CONSIDERATO
Che:
la Commissione tributaria provinciale di Firenze, con sentenza n. 1461/15, sez 3, accoglieva il ricorso proposto dalla Cioni srl società agricola avverso l’avviso di liquidazione n. ***** per imposta registro 2009;
che avverso detta decisione l’Agenzia delle entrate proponeva appello innanzi alla CTR Toscana che, con sentenza 2381/2017, rigettava l’impugnazione confermando l’orientamento espresso dal giudice di primo grado;
che avverso la detta sentenza ha proposto ricorso per Cassazione l’Agenzia delle Entrate sulla base di un motivo;
che ha resistito con controricorso la società contribuente;
che la causa è stata discussa in camera di consiglio ai sensi dell’art. 380 bis c.p.c.
RITENUTO
che non ricorrono le condizioni per la trattazione in camera di consiglio ai sensi dell’art. 380 bis c.p.c.
P.Q.M.
Rimette la causa per la decisione alla 5 sez. civile Così deciso in Roma, il 28 novembre 2019.
Depositato in Cancelleria il 17 dicembre 2019