
La Commissione presso il Ministero della Giustizia per l’esame di abilitazione forense, con il verbale n. 2 del 5 dicembre 2025, ha richiamato i criteri ufficiali per la valutazione delle prove scritte della sessione 2025.
Si tratta di parametri già previsti dall’ordinamento ed elaborati da una giurisprudenza consolidata, che ora vengono ribaditi alla vigilia della prova scritta dell’11 dicembre 2025.
Per i candidati è una bussola preziosa: sapere come verranno corretti gli elaborati aiuta a capire dove concentrare lo sforzo in aula.
La Commissione ha indicato nove profili che le sottocommissioni dovranno considerare nel correggere i compiti.
Primo punto, apparentemente scontato ma decisivo: la correttezza della forma.
Verranno valutati:
correttezza grammaticale, sintattica e ortografica;
padronanza del lessico italiano;
utilizzo appropriato del linguaggio giuridico.
Un elaborato pieno di refusi, frasi contorte o improprietà terminologiche compromette il giudizio complessivo, anche a fronte di contenuti giuridicamente validi.
Il secondo criterio riguarda la qualità dell’esposizione.
La Commissione richiede:
chiarezza e linearità del discorso;
logicità del ragionamento;
completezza, senza divagazioni non necessarie;
sinteticità e assenza di ridondanze;
rigore metodologico nell’impostazione del caso.
In pratica, non basta “sapere le norme”: occorre saperle organizzare in un discorso ordinato, che porti il lettore passo passo verso le conclusioni.
Terzo criterio: la prova scritta è, prima di tutto, una prova di problem solving giuridico.
L’elaborato deve dimostrare la concreta capacità di risolvere problemi giuridici, anche attraverso essenziali riferimenti alla dottrina e agli orientamenti giurisprudenziali.
È ammesso il richiamo alle massime giurisprudenziali riportate nei codici annotati, ma con due accortezze:
il riferimento testuale va virgolettato;
occorre indicare gli estremi della decisione richiamata.
Non basta dunque copiare la massima: bisogna mostrarne l’uso ragionato nella soluzione del caso.
La Commissione verificherà anche la conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici coinvolti nel quesito.
La parte teorica non deve diventare un “tema d’esame” avulso dal caso concreto, ma deve essere strettamente pertinente al problema da risolvere: poche pagine ben mirate valgono più di lunghi excursus generali.
Altro elemento premiato è la capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità.
Quando il caso lo consente, è apprezzata la capacità di:
individuare i collegamenti tra diritto sostanziale e processuale;
richiamare, ove necessario, discipline diverse (ad esempio tra civile e commerciale, penale e processuale penale, amministrativo e civile), purché sempre in modo coerente e funzionale alla soluzione del quesito.
Non è richiesto “dire tutto di tutto”, ma dimostrare che il candidato sa riconoscere quando un istituto non vive da solo, ma si intreccia con altri ambiti del diritto.
L’elaborato deve essere coerente con la traccia assegnata. È un punto che sembra banale ma che, in sede di correzione, può fare la differenza.
La Commissione richiede:
aderenza al tema proposto, senza forzature o cambi di prospettiva;
indicazione esauriente e pertinente dell’impianto normativo di riferimento, con attenzione alle disposizioni effettivamente rilevanti per il caso.
Un elaborato “fuori traccia”, anche se tecnicamente corretto, non potrà essere valutato positivamente.
Le conclusioni non sono un dettaglio finale, ma un vero e proprio criterio autonomo.
Il candidato deve dimostrare di saper:
prendere posizione sul caso;
argomentare le conclusioni in modo coerente con lo svolgimento;
motivare le proprie scelte anche quando si discostano dall’orientamento giurisprudenziale o dottrinale prevalente.
Non è vietato sostenere una tesi minoritaria, purché la si sostenga con argomenti giuridicamente solidi.
L’esame di avvocato non valuta solo la “teoria”: misura anche la capacità professionale di costruire una tesi persuasiva.
Per questo la Commissione richiede la dimostrazione della padronanza delle tecniche di persuasione, cioè la capacità di:
selezionare i fatti davvero rilevanti;
ordinare gli argomenti in modo efficace;
valorizzare i punti di forza e minimizzare, senza occultarli, i punti deboli;
utilizzare un linguaggio che accompagni il lettore verso l’esito richiesto.
In altre parole, l’elaborato deve somigliare a un atto professionale reale, non a un compito universitario.
Infine, la Commissione controllerà che nell’elaborato siano presenti tutti gli elementi essenziali previsti dall’ordinamento per il tipo di atto richiesto.
Per esempio, nel caso di un atto di citazione dovranno comparire, tra gli altri:
l’indicazione della curia adita;
l’indicazione delle parti;
l’esposizione in fatto e in diritto;
la vocatio in ius;
le conclusioni;
la data e la firma;
la relata di notifica, nelle forme previste dalla normativa vigente;
la procura alle liti, quando richiesta.
La forma dell’atto non è un orpello: fa parte integrante della valutazione.
Nel corso della seduta plenaria del 5 dicembre 2025 sono stati ricordati anche alcuni profili organizzativi che interessano direttamente candidati e sottocommissioni.
Per le sedi non schermate, la dettatura della traccia deve avvenire non prima delle ore 10.00, in linea con quanto già previsto dalla nota DAG 221166U del 20 novembre 2025.
La valutazione degli elaborati scritti deve essere espressa tramite punteggio numerico, senza obbligo di motivazione. Si tratta di un assetto confermato da una giurisprudenza granitica del Consiglio di Stato.
La Commissione Centrale segnala l’opportunità che la Corte d’appello, al momento della pubblicazione dell’elenco dei candidati ammessi alla prova orale, proceda contestualmente al sorteggio della lettera dell’alfabeto che determinerà l’ordine di chiamata all’orale.
Il verbale del 5 dicembre 2025 non introduce criteri nuovi, ma ricorda con chiarezza come verranno letti e valutati gli elaborati.
Per chi si prepara alla prova scritta significa, in concreto:
curare la forma tanto quanto il contenuto;
costruire un ragionamento ordinato, che parta dai fatti, passi per le norme e la giurisprudenza e arrivi a conclusioni motivate;
mostrare di sapere scrivere un atto, non solo “parlare di diritto”.
In un esame che abilita all’esercizio della professione forense, l’obiettivo non è solo dimostrare di conoscere le norme, ma di saperle maneggiare e argomentare come farebbe un avvocato nella pratica quotidiana.
Documenti correlati:
Ministero della Giustizia
Avviso 5 dicembre 2025
Verbale n. 2 del 5 dicembre 2025 - Criteri per la correzione della prova scritta
Ministero della Giustizia
Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione Generale degli Affari Interni
Via Arenula, 70 – 00186 Roma – COMMISSIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Commissione presso il Ministero della Giustizia per esame avvocato - sessione 2025 - decreto legge 21 maggio 2003 n. 112 coordinato con legge di conversione 18 luglio 2003 n. 180 - nominata con D.M. 4 novembre 2025.
VERBALE n. 2
L’anno 2025, addì 5 dicembre 2025 alle ore 10.00 nella “Sala D’Ambrosio” presso il Ministero della Giustizia, si è riunita in seduta plenaria la Commissione per l’esame di Avvocato - Sessione per l’anno 2025.
Sono presenti i Signori:
Avv. MELILLO ANTONIO Presidente
Avv. ALBIERO MARIA GIULIA Vice Presidente
Dott. TEDESCHI CLAUDIO Componente titolare
Avv. LO MONACO CARLO Componente titolare
Avv. GIORDANO SALVATORE Componente supplente
Prof.ssa CORAPI ELISABETTA Componente supplente
Avv. MASATO SARAH Componente supplente
Si dà atto che sono collegati da remoto la dott.ssa COLLI Antonianna e l’avv. ARCORACE Antonino.
Risulta assente il Prof. ROIATI ALESSANDRO sebbene regolarmente convocato.
Svolge le funzioni di Segretario la dr.ssa Maria Antonietta CRESCENZI, direttore amministrativo. Partecipano, in rappresentanza delle Sottocommissioni distrettuali di riferimento, in collegamento da remoto, i Presidenti avvocati:
avv. BELFATTO Gabriele Presidente I sottocommissione C.A. ANCONA
avv. PALMIERI Sabino Presidente I sottocommissione C.A. BARI
avv.BARBOLINI CIONINI Maria Luisa Vice Presidente I sottocommissione C.A. BOLOGNA
avv.DE LUCA Giovanni Presidente I sottocommissione C.A. BRESCIA
avv. BUSIA Anna Maria Presidente I sottocommissione C.A. CAGLIARI
avv. CALO’ Rita Presidente I sottocommissione C.A.CALTANISSETTA
avv. BALDUCCI Ottavio Antonio Presidente I sottocommissione C.A. CAMPOBASSO
avv. VIRGA Giusy Presidente I sottocommissione C.A. CATANIA
avv. MANNOCCI Maria Cecilia Presidente I sottocommissione C.A. FIRENZE
avv. CARASSALE Ugo Presidente I sottocommissione C.A. GENOVA
avv. CERVALE Maria Cristina Presidente I sottocommissione C.A. L’AQUILA
avv. ROMANO Rosaria Presidente I sottocommissione C.A. LECCE
avv. CENTORRINO Antonino Presidente I sottocommissione C.A MESSINA
avv. BANFI Marina Maria Presidente I sottocommissione C.A. MILANO
avv. DI MAJO Giorgio Presidente I sottocommissione C.A. NAPOLI
avv. STALLONE Francesco Presidente I sottocommissione C.A. PALERMO
avv. BRUSCO Marco Presidente I sottocommissione C.A. PERUGIA
avv. CALICE Antonio Presidente I sottocommissione C.A. POTENZA
avv.NIEDDU DEL RIO Rosalia Lisanna Vice Presidente I sottocommissione C.A. ROMA
avv.VOLPE Loredana VicePresidente I sottocommissione C.A. SALERNO
avv. VERRANDO Antonio Presidente I sottocommissione C.A. TORINO
avv. URCIUOLI Alessandro Presidente I sottocommissione C.A TRENTO
avv. KIRCHLER Werner Presidente I sottocommissione C.A TRENTO sez. BOLZANO
avv. ABEATICI Gabrio Presidente I sottocommissione C.A. TRIESTE
avv. MODENA Franco Presidente I sottocommissione C.A. VENEZIA
Risultano assenti l’ avv. ZAGARESE Aldo , Presidente I sottocommissione C.A. CATANZARO e l’avv. SPRIZZI Maria Francesca , Presidente I sottocommissione C.A. REGGIO CALABRIA sebbene ritualmente convocati.
Prende la parola il Presidente della Commissione Centrale, avv. Antonio MELILLO, il quale, nel ringraziare per la partecipazione tutti i presenti, illustra le linee generali ai Presidenti delle sottocommissioni, che pongono alla Commissione domande e chiedono spiegazioni e chiarimenti ai vari dubbi che sono emersi in esito all’ esame del D.M. 30 giugno 2025.
Illustra, infine, i criteri con i quali sono state redatte le linee generali e gli aspetti pratici delle prove di esame.
In ragione della prova scritta fissata per l’11 dicembre, 2025 è condiviso da tutti i partecipanti richiamare i criteri di correzione così come definiti dall’ ordinamento ritenuti da tutti i presenti e confermati dalla giurisprudenza consolidata quali:
1) Correttezza della forma grammaticale, sintattica ed ortografica e padronanza del lessico italiano e giuridico;
2) Chiarezza, logicità, completezza, sinteticità e non ridondanza, nonché rigore metodologico delle esposizioni e delle argomentazioni giuridiche;
3) Dimostrazione di concreta capacità di risolvere problemi giuridici anche attraverso riferimenti essenziali alla dottrina e agli orientamenti giurisprudenziali; il richiamo a massime giurisprudenziali riportate nei codici annotati è consentito; tuttavia, i relativi sintetici riferimenti testuali vanno adeguatamente virgolettati e comunque devono esserne indicati gli estremi giurisprudenziali;
4) Dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati strettamente pertinenti al quesito da risolvere;
5) Dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarità;
6) Coerenza dell’elaborato con la traccia assegnata ed esauriente e pertinente indicazione dell’impianto normativo di riferimento;
7) In ordine alle conclusioni raggiunte, capacità di argomentarle adeguatamente, anche se in maniera difforme dal prevalente indirizzo giurisprudenziale e/o dottrinario;
8) Dimostrazione della padronanza delle tecniche di persuasione;
9) Sussistenza nell’elaborato di tutti gli elementi essenziali previsti dall’ ordinamento per la redazione dell’atto oggetto specifico della prova scritta quali ad esempio per l’atto di citazione:
Interviene anche il la dott.ssa Sabrina Mostarda, Direttore Generale Affari Interni, che risponde altresì alle questioni sollevate dai Presidenti delle sottocommissioni in merito all’ organizzazione dello svolgimento dell’esame e dei singoli casi prospettati.
Il Presidente con riferimento alle varie criticità sollevate dai Presidenti ribadisce per punti quanto segue:
riguardo all’ orario di dettatura della traccia, si conferma quanto già previsto dalla nota DAG 221166U del 20.11.2025. La dettatura dovrà avvenire per tutte le sedi non schermate NON PRIMA delle ore 10.00.
la valutazione relativa agli elaborati scritti deve essere espressa attraverso il punteggio numerico, senza alcun obbligo di motivazione come corroborato da granitica giurisprudenza del Consiglio di Stato.
si rappresenta l’opportunità per la Corte d’appello che procederà a redigere l’elenco dei candidati ammessi all’orale di provvedere, contestualmente alla pubblicazione dell’elenco, anche al sorteggio della lettera dell’alfabeto che determinerà l’ordine di svolgimento della prova orale.
in ultimo, si evidenzia che in caso di dimissioni dei vari componenti delle sottocommissioni, non si è esonerati dall’obbligo di partecipare ai lavori della Commissione fino alla comunicazione del decreto di nomina di sostituzione. Pertanto, i Presidenti devono regolarmente convocare i componenti dimissionari fino alla loro effettiva sostituzione.
La Commissione Centrale si riserva di convocarsi subito dopo la conclusione della correzione degli scritti.
Non essendoci altri argomenti da discutere, la seduta viene sciolta e il presente verbale, letto e sottoscritto viene chiuso alle ore 11.45.
IL SEGRETARIO
Maria Antonietta Crescenzi
IL PRESIDENTE
Antonio Melillo