Esame di avvocato 2025: le tracce assegnate

Articolo del 11/12/2025

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La prova scritta per l'esame di avvocato si è svolta presso le sedi previste per le Corti d’Appello il 11 dicembre 2025.

Come previsto dal bando 2025 la prova scritta si è svolta in un'unica giornata e consisteva nella redazione di un atto giudiziario su un quesito proposto in una materia a scelta dal candidato tra diritto civile, diritto penale o diritto amministrativo.

Per lo svolgimento della prova scritta sono state assegnate sette ore dal momento della dettatura del tema.

Queste le tracce assegnate:

Atto giudiziario in materia di diritto civile

Tizio, di anni 78, muore a causa della rovinosa caduta di una passerella instabile, posta in aderenza al muro perimetrale della rete stradale del Comune di ZETA, e sovrapposta all’arenile, che egli aveva deciso di percorrere per accedere alla spiaggia.
Il decesso avviene dopo alcuni giorni di ricovero ospedaliero durante i quali Tizio non ha mai ripreso conoscenza.
Gli eredi di Tizio citano in giudizio il Comune di ZETA chiedendo il risarcimento dei danni da perdita del congiunto, nonché i danni subiti dal congiunto per le sofferenze patite fino al decesso.
Il Comune di ZETA si reca dal legale affermando che la passerella non era state in alcun modo allestita dall’ente, che che era venuto a conoscenza dell’esistenza della stessa solo a seguito del fatto stesso, essendo stata costruita a sua insaputa e poco prima del sinistro; Inoltre declina la propria responsabilità evidenziando chi vi era un altro accesso all’arenile dotato di idonee segnalazione e sito dello stesso Comune in condizione di sicurezza. Contesta altresì la sussistenza e la quantificazione del danno richiesto. 
Il Candidato, assunte le vesti del legale del Comune di ZETA, rediga l’atto difensivo a tutelare le ragioni del proprio assistito in giudizio, soffermandosi sugli istituti e le problematiche sottese al caso in esame.

Atto giudiziario in materia di diritto penale

Caio fa irruzione disarmato e con evidenti intenti aggressivi presso l’abitazione di Tizio, sfondando l’uscio a calci e pugni e aggredendo fisicamente lo stesso Tizio.
Tizio, così aggredito, pur essendo più robusto di Caio e fisicamente in grado di neutralizzare facilmente l’aggressore, reagisce facendo uso di un coltello e colpisce Caio provocandogli ferite da taglio che lo pongono in pericolo di vita.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale, il Giudice di primo grado condanna Tizio per il reato di lesioni personale volontaria gravi (articoli 582,583 co I n. 1 cp) condannandolo alla pena di 5 anni di reclusione.
Il candidato, assunte le vesti del difensore di Tizio, rediga l’atto stimato opportuno soffermandosi sugli istituti giuridici e le problematiche sottese al caso in esame.

Atto giudiziario in materia di diritto amministrativo

Tizio presenta all'Università di R istanza di accesso agli atti ai sensi degli artt. 22 e s.s. L.n. 241/1990 chiedendo la documentazione relativa all'iscrizione all'Università della figlia trentenne Caia, al dettaglio degli esami sostenuti con le date e le votazioni e all'eventuale conseguimento della laurea. 
Nell'istanza Tizio segnala di essere divorziato dalla coniuge, madre di caia, e di avere interesse alla documentazione perché si trova nell'impossibilità di conoscere l'effettiva iscrizione della figlia all'università e gli esami dalla stessa eventualmente sostenuti, anche al fine di verificare la legittimità della partecipazione alle spese di mantenimento della stessa nella prospettiva di una eventuale revisione dell'assegno medesimo. 
L'università nega l'accesso agli atti precisando che, in conformità con la previsione di cui all'art. 24, comma 6, lett. D), L. N. 241/1990, il regolamento di ateneo sull'accesso alla documentazione amministrativa prevede che i documenti relativi al curriculum studiorum e alla vita privata degli studenti siano ostensibili solo previo consenso del controinteressato. 
Nello specifico la studentessa Caia, controinteressata, aveva presentato motivata opposizione all'istanza di accesso di Tizio per cui, nel bilanciamento degli interessi contrapposti, l'università ha ritenuto prevalente il diritto alla riservatezza. 
Il candidato, assunte le vesti del difensore di Tizio, rediga l'atto stimato opportuno per tutelare il proprio assistito in giudizio soffermandosi sugli istituti e sulle problematiche sottese al caso in esame.


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